Alla fine, il paese di Gioia dei Marsi è stato escluso dalla competizione nazionale per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Una sfida che era stata intrapresa dal sindaco Gianclemente Bernardini, ma assai contestata dall’Opposizione in Comune che fino al momento dell’esito della valutazione della candidatura da parte della Commissione del Ministero della Cultura, però, aveva deciso di non proferire verbo.
Ora però sceglie la strada della parola, ora che l’esclusione è certa: “Una umiliazione per la nostra cittadina, questa era una opportunità che si poteva cogliere e cavalcare diversamente, con condivisione, squadra e una rete marsicana”, dice l’Opposizione.
“Una candidatura – aveva detto ai nostri microfoni il sindaco di Gioia tempo fa – che arriva direttamente dal cuore”. Alfonso Graziani, consigliere di Minoranza, etichetta la scelta della candidatura come “assolutamente non condivisa in Consiglio”.
Erano 23 le città italiane in lizza per la corona di Capitale della Cultura 2024: ne sono rimaste 10, vale a dire Chioggia, Ascoli Piceno, Grosseto, Mesagne (BR); Pesaro; Sestri Levante con il Tigullio (GE); Siracusa; Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA); Viareggio (LU) e Vicenza.