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Migranti a Civita D’Antino: il caso finisce in Parlamento

La questione arriva in Parlamento. Per il candidato sindaco della Lega Genovesi, urge "un colloquio diretto con l'amministrazione comunale di Civita D'Antino. Nel piccolo comune, vi abita una popolazione in prevalenza anziana, la più esposta al rischio contagio".

Approda in Parlamento il caso dei 20 dei 200 migranti sbarcati in Sicilia assegnati dal Ministero dell’Interno al comune di Civita D’Antino, piccolo centro della Marsica, in provincia dell’Aquila, dove domenica scorsa dirigenti e militanti della Lega, tra cui il candidato sindaco alle elezioni di Avezzano, Tiziano Genovesi, e il senatore William de Vecchis, hanno protestato contro il provvedimento e il fenomeno della immigrazione clandestina con una manifestazione dal titolo “Stop invasioni”: è stato lo stesso parlamentare che vive a Fiumicino ma che è originario di San Vincenzo Valle Roveto, a presentare una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in cui si chiede la smentita della notizia secondo cui 20 migranti stanno per essere trasferiti nella struttura extra alberghiera Antinium srl nel comune marsicano, attualmente impiegata come struttura di accoglienza, e che sta “generando fra cittadini e amministratori forti preoccupazioni legate all’attuale situazione sanitaria, alla luce del rischio contagi in un centro ad alta concentrazione di anziani”.

Il senatore l’ha depositata proprio due giorni fa, dando seguito alla manifestazione del 2 agosto alla quale ha partecipato anche il sindaco del centro marsicano, Sara Cicchinelli, della Lega che si è opposta alla assegnazione comunicata dalla Prefettura dell’Aquila, con la presentazione di una istanza di verifica strutturale e sanitaria della sede scelta per l’accoglimento.

“Ringrazio il senatore De Vecchis – spiega Genovesi – per essere al nostro fianco in questa battaglia. Sempre di più la gestione dissennata dell’immigrazione irregolare e clandestina da parte del governo di Partito democratico e Movimento 5 stelle, sta diventando una nuova emergenza. Assurdo in particolare pensare di trasferire 20 immigrati, con conseguenti rischi sanitari, in un piccolo comune con meno di mille abitanti come quello di Civita d’Antino, che ha un’alta percentuale di residenti anziani, i più esposti come noto ai rischi connessi all’epidemia del coronavirus. È un fenomeno molto pericoloso non solo in Italia ma anche in Abruzzo, soprattutto, nelle zone interne – continua Genovesi -. La immigrazione clandestina sta minando la salute di tanti anziani nelle zone interne della nostra regione, dove il contagio, per fortuna e per la capacità della organizzazione sanitaria, durante la emergenza non hanno fatto danni epocali. Attendiamo dunque la risposta del ministro Lamorgese all’interrogazione, ma una cosa è certa, siamo in ogni caso pronti alle barricate, a tutela della salute e della tranquillità dei nostri concittadini”.

Nella interrogazione il senatore De Vecchis non ha dimenticato la Marsica, la sua terra di origine, premette che “il Comune ha inviato una nota ufficiale al Ministero dell’interno per precisare che risultano già presenti 30 ospiti presso il centro di accoglienza e che la struttura può ospitare un massimo di 40 persone, sollevando quindi un problema concreto riguardo l’impossibilità di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie e tantomeno di rispettare, in base agli spazi esistenti, l’isolamento fiduciario dell’ultimo gruppo arrivato”.

Viene dunque fatto osservare che “la proroga dello stato di emergenza fa presumere che il Governo sia preoccupato per la possibilità di accrescimento del numero dei contagi, eppure le politiche portate avanti in materia di gestione dell’accoglienza non garantiscono affatto la tutela della salute pubblica”

Nell’interrogazione rivolta al Ministro si chiede dunque di sapere “se non ritenga importante rassicurare l’amministrazione comunale e i cittadini del comune di Civita D’Antino, smentendo la notizia secondo cui 20 migranti stanno per essere trasferiti nella struttura Antinium, confermando quindi che non verrà aumentato il numero di persone oggi ospitate nel centro”.

E nel caso fosse previsto l’arrivo di ulteriori migranti, comunque nel rispetto del numero massimo di 40 consentito dalle condizioni strutturali del centro di accoglienza, “se non ritenga fondamentale intraprendere preventivamente un confronto con l’amministrazione comunale per informarla circa i Paesi di origine dei migranti e le loro condizioni di salute, accertate attraverso esami o tamponi”.

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