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Migranti, Dpcm “flussi d’ingresso”: sì alla programmazione

Confagricoltura esprime soddisfazione per la decisione in Consiglio dei Ministri. Ma "i raccolti non aspettano, serve un punto definitivo alla questione". Quasi un terzo dei lavoratori è straniero.

C’è stata l’approvazione del Consiglio dei ministri del dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, che era stato fortemente voluto da Confagricoltura.

“È nel nostro settore, ormai in forma endemica – ricorda la Confederazione – che si registra grande difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata. La componente di lavoratori stranieri nel comparto presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi”.

“Nelle campagne italiane – sottolinea l’organizzazione datoriale – erano, al 2021, 1.072.078 i dipendenti. Quasi un terzo dei lavoratori è straniero e rappresenta il 32% del totale degli operai agricoli in Italia. Continua a cambiare anche la geografia di provenienza: aumentano gli extracomunitari, in particolare indiani, albanesi e marocchini. Confagricoltura è soddisfatta per l’opportunità di programmare, auspicando con un iter snello, in un arco temporale triennale, le necessità di manodopera stagionale.

Abbiamo apprezzato – conclude il presidente dell’Organizzazione, Massimiliano Giansanti – l’approvazione di questo decreto flussi integrativo, che permetterà l’ingresso di altre 40.000 unità, come avevamo richiesto, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del 27 marzo scorso. Contiamo ora sulla definitiva e veloce adozione del provvedimento: le colture nei campi non possono aspettare”.

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