“Sulla questione dei migranti avevamo ragione. Ci eravamo opposti sottolineando proprio che la struttura non fosse idonea ad ospitarli, lo avevamo detto e ribadito a gran voce”.
Così Tiziano Genovesi, candidato sindaco di centrodestra di Avezzano, in quota Lega, commenta il trasferimento dei cittadini stranieri accolti, nei giorni scorsi, nell’ex istituto professionale della frazione di Paterno, dichiarata non idonea perché non in possesso della destinazione d’uso.
Intanto il caso del “like” del candidato leghista è salito alla ribalta nazionale ed è stato ripreso da Il Fatto Quotidiano.
“‘Una tanica di benzina e via’ – si legge sul quotidiano – E all’appello, degno delle SS, si associa il candidato sindaco ad Avezzano della Lega, Tiziano Genovesi, che mette ‘mi piace’ a un commento su Facebook che invitava a dare fuoco ai 25 migranti in arrivo a Paterno, frazione del capoluogo della Marsica”.
“Mi sono state attribuite delle parole che non ho mai pronunciato, mai transitate sulle mie pagine social, ecco perché sono frutto di una mera strumentalizzazione di carattere politico”, sottolinea.
“Già mi sono scusato pubblicamente – rimarca Genovesi – si è trattato di un errore, di una disattenzione di una persona del mio staff – poi rimossa – che in quel momento si stava occupando dei social. Prendo nuovamente le distanze dai facinorosi che pensano che le taniche di benzina possano essere una soluzione a tutti i problemi”.
Genovesi non ha dubbi sul fatto che il caso sia stato “strumentalizzato da alcune forze di opposizione, da Rifondazione comunista e da qualche competitor che corre per la poltrona di sindaco”.
Tornando al “caso Paterno”: “I migranti – spiega Genovesi – devono essere accolti ma in luoghi idonei che possano garantire la dignità umana”.
La non idoneità della struttura è arrivata a seguito della lettera inviata da Mauro Passerotti, commissario prefettizio del capoluogo marsicano, alla Prefettura dell’Aquila.
Tredici dei richiedenti asilo sono stati trasferiti a Vasto e 12 all’Aquila.
“È importante, però, che venga rispettata la dignità di chi entra, ma anche di chi vive nelle frazioni dove vengono ospitati i migranti”, aggiunge.