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Mimmo Locasciulli in concerto a Bologna

Il cantautore abruzzese sarà poi il 18 dicembre a Roma per il gran finale del tour "DOVE LO SGUARDO SI PERDE"

Prosegue DOVE LO SGUARDO SI PERDE, il tour che celebra i 50 anni di attività artistica del cantautore MIMMO LOCASCIULLI, che sul palco del Teatro Ariston al Premio Tenco 2025 ha ritirato il PREMIO SIAE per i cinquant’anni della sua iscrizione alla Società Italiana degli Autori ed Editori, con il deposito del brano Canzone di Sera. “La motivazione con cui mi è stato assegnato il Premio SIAE 2025 mi riempie di orgoglio – commenta Mimmo Locasciulli – Vedo riconosciuta e, appunto, premiata una linea professionale di coerenza e continuità, pur modulando stili e linguaggi, in linea con i cambiamenti e le urgenze del tempo che ho narrato”.

La prossima data di Locasciulli con il Quartetto d’Archi Pessoa sarà venerdì 12 DICEMBRE (ore 21.00) a BOLOGNA nella Sala Pasolini di Teatri di Vita, nell’ambito della stagione teatrale e musicale “Come potevamo noi cantare” (https://www.teatridivita.it/prodotto/locasciulli/).

Il 18 dicembre a ROMA si terrà nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone una data speciale che chiude “Dove lo sguardo si perde”, tour che è stato presentato in anteprima il 30 gennaio scorso nella stessa location (https://www.auditorium.com/it/event/mimmo-locasciulli/; https://www.ticketone.it/artist/mimmo-locasciulli/).

Questo gran finale vedrà sul palco ospiti, oltre al Quartetto Pessoa, Matteo Locasciulli e una rinnovata band, artisti, cantautori e musicisti del mondo del jazz che hanno attraversato la vita e la carriera di Locasciulli.

I 50 ANNI DI ATTIVITÀ ARTISTICA

Nel giugno del 1975 il Folkstudio di Roma inaugurava la propria etichetta discografica con l’album numero di serie FK 5001 dal titolo “Non rimanere là”. La prima recensione dell’album, firmata da Pietro Mondini – storico critico della pagina spettacoli del quotidiano Paese Sera – si concludeva con l’augurio, rivolto a Mimmo, di andare avanti, di non rimanere là, appunto.

E così è stato: con ventuno album di studio, quasi duemilacinquecento concerti, collaborazioni con i nomi più prestigiosi della scena musicale italiana e internazionale, dal rock al pop, dalla canzone d’autore al jazz.

Il 18 ottobre 2024 sul palco del Teatro Ariston a Sanremo (IM) Locasciulli ha ricevuto il Premio Tenco 2024 alla carriera, con la seguente motivazione: “Mimmo è uomo di antica cordialità e rara correttezza: abruzzese nel cuore e cittadino del mondo. Testimone e protagonista della stagione classica della canzone d’autore, tramite delicati paesaggi lunari che scoprono la sua valle o con un tocco inconfondibile sul pianoforte, ha raccontato gli ultimi cinquant’anni della nostra storia, grazie a un pensiero musicale strutturato e con passione, raffinatezza e profondità”.

L’ALBUM “DOVE LO SGUARDO SI PERDE”

Il progetto discografico con cui Mimmo Locasciulli celebra 50 anni di attività artistica è “Dove lo sguardo si perde” (etichetta HOBO, distribuito da ADA/Warner Music Italy, prodotto da Mimmo e da Matteo Locasciulli).

Piattaforme digitali: http://ada.lnk.to/dovelosguardosiperde;

cd: https://wall.cdclick-europe.com/projects/mimmo-locasciulli-dove-lo-sguardo-si-perde).

“Dove lo sguardo si perde”, ventunesimo album del cantautore, è una raccolta di alcuni dei brani più acclamati del suo repertorio riorchestrati con pianoforte, contrabbasso e archi impreziosito dal brano inedito “L’AMORE DOV’È”.

Dodici canzoni che hanno il denominatore comune del sentimento dell’amore, declinato in diverse dimensioni e forme. In chiusura la tredicesima canzone, “L’amore dov’è” viene riproposta con l’esecuzione di Mimmo, piano e voce, insieme al Quartetto d’archi Pessoa con i quali si era già esibito in occasione del ricevimento del Premio Tenco 2024. In quell’occasione il Quartetto Pessoa e Matteo Locasciulli suonarono gli “strumenti del mare” costruiti dai detenuti del carcere di Opera (Milano), sotto la guida di maestri liutai, con i legni delle barche naufragate dei migranti.

«Lo sguardo si perde dove lo porta la mente, ma con il visto del cuore – racconta Mimmo Locasciulli – Il mio si è perso e diluito nella bellezza del vivere, nei colori della gioia, nelle ombre del dolore, nei voli di fantasia, negli enigmi dei sogni, nei dubbi eversivi, nelle paure domate. Di tutto è rimasta una traccia, un sentiero di continuità. Fotografie nitide, sfuocate, casuali, coincidenti. Qui c’è il racconto. Pagine scritte e ancora da scrivere. La leggerezza degli anni innocenti, le speranze che hanno nutrito i miei anni, le riflessioni nell’incertezza, l’amore dato e ricevuto e, anche, una carezza agli ultimi nel mondo».

Comunicato stampa

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