“La circostanza che le minacce al consigliere comunale di Celano Calvino Cotturone siano rese note a distanza di qualche mese è comunque l’occasione per manifestargli, ancora una volta, tutta la solidarietà e l’appoggio del Partito democratico ad ogni livello”.
Lo dichiarano Michele Fina, Francesco Piacente ed Ermanno Natalini, segretari rispettivamente regionale, provinciale e cittadino di Celano.
Fina, Piacente e Natalini proseguono: “Consideriamo le intimidazioni ricevute dall’esponente del Pd di una gravità enorme. Un attacco violento da stigmatizzare e da respingere e per il quale chiediamo alle istituzioni, a partire da quelle locali e a tutto il Consiglio comunale, la solidarietà pubblica a Calvino e la più ferma condanna. Siamo convinti che gli organi inquirenti possano fare al più presto totale chiarezza sulle minacce di morte ricevute da Cotturone e giungere alla individuazione dei responsabili. Questo, allo scopo di restituire serenità a lui, alla sua famiglia e a tutte le persone attive in politica. Il cattivo tentativo di ritorsione non ci intimorisce e non fermerà l’azione quotidiana e l’impegno politico costante per il territorio e per Celano in particolare”.
Fina, Piacente e Natalini sottolineano che “relativamente alla inchiesta che ha travolto il Comune di Celano va naturalmente atteso il termine dell’iter processuale per esprimere valutazioni compiute, ma un elevato grado di opacità, per non dire altro, nella gestione della cosa pubblica a Celano è già emerso in modo evidente. Va ricordato che l’avvio del procedimento davanti al Gup del Tribunale di Avezzano, già fissato per lo scorso 27 giugno, è stato rinviato al prossimo 12 dicembre. Il Sindaco non ha mai chiarito pubblicamente alcuni aspetti emersi dai fascicoli dell’inchiesta, come ad esempio i motivi per cui, a quanto emerge anche dalle intercettazioni, alcune delle decisioni che riguardavano esclusivamente la vita amministrativa sarebbero state prese al di fuori delle stanze del Comune di Celano. Queste vicende hanno danneggiato profondamente l’immagine della Città come è altrettanto grave che il nome di Celano è finito, negativamente, sulle cronache nazionali e nella Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), presentata dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese al Parlamento”.