Quel che sta emergendo dalle indagini portate avanti dalla Squadra Mobile del capoluogo abruzzese, che si sta occupando da una settimana circa del caso del minore preso a calci nel sottopasso di Avezzano, è che non si è trattato di un episodio di violenza imputabile al “branco”, ma ad un solo autore, in via di identificazione in queste ore.
Il ragazzo marsicano è stato, cioè, aggredito da un suo coetaneo (anch’esso minorenne) e non da più persone. I minori coinvolti nella vicenda però sono 3 – 4 con la vittima, rappresentata dagli avvocati Antonella e Rocco Mancini – anche se i calci sferrati fisicamente sono stati dati da un singolo autore, di nazionalità marocchina, ma nato in Italia. I minori coinvolti si conoscono perché frequenterebbero la stessa scuola.
A monte del caso di violenza al sottopassaggio, uno screzio verbale avvenuto in strada qualche tempo prima: sarebbe però stato sempre lo stesso autore della violenza a “stuzzicare” la vittima e a promettergli una “regolata dei conti” quanto prima tra loro due.
Quel che si può aggiungere, stando sempre agli inquirenti, è che si sta procedendo con il riconoscimento delle persone coinvolte, riconoscimento che avrà tempi brevi.
Intanto la vittima dell’aggressione, qualche giorno fa, è stata dimessa dall’Ospedale marsicano, dove era stata ricoverata. Dovrà intraprendere a breve un percorso di riabilitazione per il piede fratturato, dopo i calci ricevuti.