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“Missione sul campo” accende riflettori su Cratere 2009

Studenti, professionisti ed esperti a Barisciano: le buone pratiche della ricostruzione a confronto con il modello francese

Il comune di Sant’Eusanio Forconese ha aperto la seconda giornata del progetto “Missione sul campo”, con la delegazione di studenti e professionisti che è stata accompagnata dalla sindaca Deborah Visconti tra i luoghi della ricostruzione del territorio. Centrale, nel programma della giornata, il convegno tenutosi nel pomeriggio all’interno della suggestiva cornice del Convento di San Colombo, a Barisciano. Una tavola rotonda tra studiosi, professionisti ed esperti del settore, che hanno relazionato sui temi degli interventi di ricostruzione, sui ruoli degli Uffici speciali, sulle iniziative messe in campo per il tessuto sociale e sul confronto tra le attività di ricostruzione in Italia e in Francia.
Il progetto “Missione sul campo”, infatti, nasce tre anni fa, dalla tesi di dottorato dell’architetto Giovangiuseppe Vannelli, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli e, dopo anni di studi e ricerche internazionali, ha portato studenti, docenti e professionisti francesi – insieme ai colleghi dell’Università Federico II di Napoli -nei territori del Cratere 2009.
Oggi, sabato 20 settembre, il gruppo di studiosi si sposterà ad Amatrice.

Interlocutore privilegiato tra i Comuni del Cratere e il mondo accademico Deborah Visconti, sindaca di Sant’Eusanio Forconese e presidente dell’Unione dei Comuni Montagna Aquilana. “Un progetto nato per caso, dalla collaborazione tra me e l’architetto Vannelli – illustra Visconti – L’iniziativa si è avvalsa del prezioso contribuito dell’USRC, partner del progetto. Attraverso occasioni come queste è possibile mettere in luce le buone pratiche della ricostruzione, correlandole a studi internazionali, nel caso di specie al contesto francese. Abbiamo dato vita a una condivisione di idee, prospettive e buone norme, generando una fruttuosa contaminazione e seguendo l’obiettivo di fare rete sul territorio”.

Non solo dati e numeri di una ricostruzione fisica avviata alla sua conclusione, ma anche nuove sfide in campo sociale.
“L’Ufficio speciale – sottolinea il titolare dell’USRC, Raffaello Fico – è impegnato nel coordinare le azioni di molti enti, quindi poter contare su un’Unione dei Comuni ci permette di moltiplicare le forze. Queste due giornate aquilane, oltre alle iniziative che stiamo mettendo in campo sul territorio, ci permettono non soltanto di affermare che l’orizzonte temporale della ricostruzione materiale sia ormai definito, ma di concentrare le nostre energie sulla ricostruzione sociale. Un compito che ci pone davanti nuovi progetti di rigenerazione”.

“Emergenza e ricostruzione, due fasi che spesso vengono pensate distanti temporalmente, ma che dovrebbero cominciare più o meno nello stesso momento, cioè subito dopo il terremoto”, ha esordito il professor Mauro Dolce, presidente del Consorzio interuniversitario ReLUIS, nel corso del suo intervento. “L’emergenza riguarda l’azione di soccorso da prestare alla popolazione, poi si passa alla fase dell’assistenza agli abitanti, attraverso la predisposizione di alloggi temporanei. Parallelamente deve iniziare il lavoro che porterà alla riparazione degli edifici danneggiati, quindi la ricostruzione vera e proprio, riportando le abitazioni non solo alle condizioni precedenti, ma a livelli migliorativi almeno per ciò che concerne la sicurezza. Queste due fasi hanno un’interfaccia di collegamento che deve essere ben coordinata. Nel caso del terremoto dell’Aquila, la fase di ricostruzione è iniziata ufficialmente a febbraio 2010, con la nomina del Commissario, ma la Protezione civile anticipò alcune operazioni, vale a dire fasi vere e proprie della ricostruzione, soprattutto per quanto riguardava scuole ed edifici privati. Nell’ambito del processo di ricostruzione, invece, il centro storico ha bisogno di un approccio complessivo”.

In foto l’architetto Giovangiuseppe Vannelli, la sindaca di Sant’Eusanio Forconese Deborah Visconti e il titolare USRC Raffaello Fico.

Comunicato stampa

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