C’era una volta un popolo che amava i suoi eroi. Col trascorrere del tempo, gli eroi sono diventati sempre di meno; sono invece aumentati quei soggetti dei quali la comunità farebbe volentieri a meno. Persone dedite soltanto a danneggiare le poche cose buone che ancora è possibile realizzare, come la statua di Vito Taccone che lo scultore Bruno Morelli realizzò cinque anni fa e che venne collocata sul valico di monte Salviano. L’opera, il cui scopo era quello di ricordare chi era e cosa aveva rappresentato Vito Taccone per tutti i marsicani, è rimasta lì intatta per troppo poco tempo. Nella notte del 26 giugno del 2014, uno spregevole individuo si divertì a distruggere il monumento, buttando giù tutto, compiendo un atto vandalico assolutamente deplorevole. Gli operai del comune raccolsero i pezzi e li portarono nei magazzini, dove però la statua si trova ancora, forse dimenticata da tutti. E ogni qualvolta si torna a parlare del Giro d’Italia di ciclismo, viene inevitabilmente in mente quel monumento del quale è rimasto solo il basamento in pietra. Forse sarebbe il caso che dopo cinque anni qualcuno provvedesse a restaurarlo e rimetterlo dove era destinato.
Il monumento scomparso di Vito Taccone
L’opera dello scultore Morelli venne distrutta cinque anni fa