Emanuele Anzini, il Carabinieri 41enne ucciso durante un posto di controllo nel bergamasco, era originario di Poggio Filippo, frazione di Tagliacozzo. Il padre dell’appuntato Eugenio, morto prematuramente nel 1991, si era trasferito a Sulmona con la moglie Eleonora Pendenza, anch’essa di Poggio Filippo.
Cordoglio per la morte di Anzini è giunto anche da Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio: «A nome della Città di Tagliacozzo, dell’Amministrazione comunale e mio personale esprimo i sentimenti di profondo cordoglio e di affettuosa vicinanza ai familiari dell’appuntato dei Carabinieri Emanuele Anzini che, nell’adempimento del proprio dovere, è stato purtroppo ucciso da un pirata della strada nei pressi di Bergamo», sottolinea il primo cittadino in una nota, «Sono rimasto molto colpito dalla notizia data dagli organi di informazione, e ancor più sono stato colto da emozione quando ho appreso delle origini tagliacozzane di Emanuele e del fatto che avesse prestato servizio per due anni nella nostra Compagnia dei Carabinieri. Ho parlato telefonicamente con lo zio Costanzo, che risiede a Poggio Filippo, e mi ha raccontato la storia del fratello Eugenio (padre di Emanuele), trasferitosi a Sulmona e morto anch’egli giovane all’età di 51 anni. Domani avrebbero dovuto festeggiare il 42º compleanno di Emanuele e invece sarà il giorno del suo funerale. Ho chiesto di salutare a nome di tutta la comunità di Tagliacozzo la compagna dell’Appuntato e la figliola di 19 anni».
Il Sindaco Giovagnorio sarà presente ai funerali di Emanuele Anzini che si celebreranno alle ore 15 nella Cattedrale di San Panfilo a Sulmona.
Cordoglio anche dalla città di Sulmona, dove il Vicesindaco Luigi Biagi, che in questi giorni ha assunto le funzioni vicarie in assenza del primo cittadino, ha indetto una giornata di lutto cittadino in occasione delle esequie di Anzini. «Emanuele ha avuto modo di farsi apprezzare nella Città in cui risiedeva da qualche tempo per la sua generosa attività di volontariato», ricorda Biagi, «Un abruzzese forte e genuino, uno dei tanti ragazzi che non si è risparmiato nel dedicare il suo tempo per fini benefici. Una storia triste che non avremmo mai voluto raccontare».