L’immagine, oramai divenuta virale, dell’altalena di legno caduta rovinosamente a terra, oggetto del destino crudele che ha strappato alla vita la giovanissima Alessia Prendi (12 anni a novembre) è impressa e resterà impressa per sempre nella mente di tutti. Soprattutto nei ricordi e nei pensieri di chi quell’altalena magari la vedeva tutti i giorni nell’area giochi accanto all’oratorio della frazione di Avezzano.
La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta ieri per il reato di omicidio colposo. Sempre ieri c’è stata l’acquisizione di documentazione da parte delle Forze dell’ordine incaricate negli uffici comunali e in parrocchia. Titolare del fascicolo è il procuratore Maurizio Maria Cerrato. Le indagini della Procura mirano a far luce sulla convenzione che esiste tra le due realtà coinvolte in questa vicenda di lutto, Comune e Parrocchia locale. Una convenzione sottoscritta qualche tempo fa per l’utilizzo da parte dell’Ente comunale di alcuni locali della Parrocchia stessa: è da vedere chi avrebbe dovuto gestire l’area esterna, dove era stata istallata l’altalena di legno e se vi fosse una forma di custodia o meno. Oggi verrà assegnato dal PM l’incarico al professor Cristian D’Ovidio, medico legale, con il fine di eseguire un esame esterno sulla salma della piccola Alessia.
Salma che verrà sottoposta anche ad una Tac, sempre per capire l’entità dei traumi riportati a seguito dell’incidente mortale avvenuto il pomeriggio tardi del 31 agosto scorso.
Gli iscritti al registro degli indagati sono tre: il parroco di San Pelino Don Antonio Allegritti, l’architetto Antonio Ferretti, dirigente dell’Urbanistica del Comune di Avezzano, e il vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, attuale sindaco facente funzioni della città (il sindaco è difatti sospeso per effetto della Legge Severino). Ora è da chiarire la natura della convenzione: l’ipotesi di reato è omicidio colposo. L’iscrizione nel registro degli indagati delle tre persone sopracitate è un atto dovuto per mettere in moto le indagini. Siamo ora nella fase iniziale.
Una tragedia, quella del destino stroncato della piccola Alessia, che ha sconvolto tutta la comunità sanpelinese e oltre: incidibile il dolore dei suoi familiari e di chi la conosceva. Un vuoto incolmabile.