Prosegue, fuori e dentro le aule di Giustizia, l’indagine in merito al fatto di cronaca che, lo scorso 30 maggio, ha portato alla morte di Cesidio Innocenzi, 54enne avezzanese rimasto vittima di un grave incidente stradale, tra Castellafiume e Capistrello. Incidente avvenuto mentre l’uomo era in sella alla sua bici, a causa di un violento scontro con un bovino, che l’uomo, secondo quanto riscostruito dalle Forze dell’Ordine, si sarebbe improvvisamente ritrovato dinanzi alla sua strada. La verità sul caso potrebbe arrivare il prossimo 20 settembre 2018, poiché, dopo il ritrovamento di otto peli sulla bicicletta dell’uomo, saranno svolti, a partire dalle ore 10, esami e analisi di comparazione da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Perugia.
Sulla bici dell’uomo deceduto sono state rinvenute e sequestrate, cioè, da parte degli uomini del Ris di Roma, otto formazioni pilifere. Il reperto sarà comparato alle provette di sangue di 13 bovini e ai campioni di pelo di 14 vitelli, relazionati a cura della Asl – servizio sanità animale di Avezzano e di Rieti, di provenienza di due differenti allevamenti. Uno sito nel reatino e l’altro collocato a Castellafiume, in Via San Benedetto. Si avranno, in questo modo, ulteriori informazioni sull’allevamento di provenienza e sui proprietari del bovino che ha causato il decesso dell’uomo.
L’allevamento marsicano è di proprietà di E.N.M, 54enne residente nel Comune di Castellafiume, indagata per omicidio colposo. Ricadono su di lei, di fatti, i sospetti sulla proprietà del bovino che ha urtato Innocenzi. E.N.M, quale persona sottoposta alle indagini, è difesa dal legale Gianluca Motta, del Foro di Avezzano. La 54enne indagata, il suo difensore e la P.O., avranno la facoltà di nominare propri consulenti tecnici al proposito. L’accertamento tecnico è stato notificato alla difesa dell’indagata dal Pubblico Ministero di Avezzano, Sostituto Procuratore della Repubblica, Lara Seccacini.
Foto di: agricolturaoggi.it