Domani verrà affidato ufficialmente al medico legale l’incarico di svolgere l’autopsia sul corpo dello storico fotografo di Celano, venuto a mancare diversi giorni fa, risultato positivo al Covid e ricoverato nel Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale civile di Avezzano.
Secondo l’avvocato Lucio Cotturone, del Foro di Avezzano, che rappresenta i familiari di Vittorio Di Tana: “Ciò vuol dire che dalle cartelle cliniche sequestrate, a fronte dell’autopsia decisa dalla Procura, qualcosa è emerso di non convincente. Non era una decisione scontata questa. Staremo a vedere”. La notizia della morte di Di Tana ha fatto il giro della città di Celano e del web solo due giorni fa, nella tristezza e mestizia generali.
L’avvocato della famiglia, però, ha presentato il giorno dopo il decesso la richiesta di disporre l’autopsia sul cadavere dello storico fotografo di Celano perché potrebbe esserci un responsabile o delle responsabilità per il decesso dell’83enne. Il PM ha anche stigmatizzato delle ipotesi di reato, che vanno delle lesioni finanche all’omicidio colposo.
Il 2 novembre, quindi, domani, verrà conferito l’incarico di eseguire l’autopsia.
La famiglia, inoltre, tramite il proprio avvocato, sta già provvedendo a nominare un proprio medico legale. “La cartella clinica è stata sequestrata, – dice l’avvocato a InfoMediaNews – quindi sulla scorta di questo fatto e sulla base di ciò che noi abbiamo denunciato, si cercherà di capire le eventuali responsabilità sul decesso e definire la vera causa della morte. Non era scontato questo esito, anche perché già dalla cartella clinica poteva emergere il profilo di una morte senza responsabilità e senza responsabili”.
“Presenteremo anche altri elementi di prova sulla morte di Di Tana – conclude il legale – in relazione alla piattaforma investigativa e difensiva che si sta componendo, parallelamente all’indagine della Procura. Invito nuovamente a non computare il decesso di Vittorio Di Tana per Covid nel bilancio generale delle vittime della malattia a livello regionale. Il bollettino del 30 ottobre va, quindi, rettificato ad onor di verità, visto che ci sono delle indagini in corso”.