Un’altra notte movimentata all’Aquila, quella tra sabato e domenica scorsa, a causa di due giovani che, ubriachi e in evidente stato di alterazione psico-fisica, hanno iniziato ad infastidire e aggredire alcuni passanti e il gestore di un bar del centro.
Personale delle volanti, insieme al personale predisposto dal Questore per i servizi di ordine e sicurezza pubblica nella movida aquilana, ha arrestato un cittadino italiano e uno di origine rumena per lesioni, entrambi ventenni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
Nello specifico, l’intervento delle Forze dell’ordine è stato richiesto proprio da quest’ultimo, verso la mezzanotte di sabato, che lamentava di essere stato aggredito da due giovani subito dopo avergli comunicato la chiusura del locale.
Arrivate sul posto, le pattuglie della Polizia di Stato sono state fermate da altre quattro persone, spaventate ed in evidente stato di agitazione, che chiedevano aiuto riferendo agli operatori di essere stati appena aggrediti, senza alcun motivo, con calci e pugni da due giovani ragazzi e li indicavano agli operatori.
Individuati i due soggetti, questi hanno cercato di darsi alla fuga e sono stati bloccati, non senza resistenza.
Portati in Questura, i due giovani sono stati arrestati in flagranza di reato per lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale dopo che tutti i cittadini lesi hanno presentato regolare querela nei loro confronti.
Dell’avvenuto arresto è stata informata l’autorità giudiziaria che ha disposto gli arresti domiciliari dei due indagati in attesa dell’udienza di convalida prevista per oggi, 22 agosto.
Tuttavia, nella giornata di domenica, uno dei due soggetti ha violato gli arresti domiciliari e, pertanto, è stato nuovamente arrestato dai poliziotti delle Volanti per il reato di evasione.
“Ancora una volta la presenza delle Forze di Polizia nelle notti della movida aquilana, così come previsto dal piano di sicurezza predisposto dal Questore, ha permesso ai cittadini di trovare un punto di riferimento a cui rivolgere le loro richieste di tutela”, si legge in una nota.