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Naiadi: “Riaprire”, sollecitato incontro Regione

Presidente Commissione Statuto del Comune di Pescara Claudio Croce chiede un incontro all'assessore allo Sport

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Dopo i sindacati, è arrivata anche dal presidente della Commissione Statuto del Comune di Pescara Claudio Croce la richiesta di “un incontro con l’assessore allo Sport Guido Liris per conoscere le volontà della Regione sul futuro delle Naiadi e chiedere l’immediata riapertura di almeno una vasca per consentire gli allenamenti. È quello che faremo la prossima settimana in Commissione Statuto dopo l’audizione (di oggi, ndr) con Nazzareno Di Matteo, capofila dell’Ati alla quale dal luglio 2019 è stata affidata la gestione della struttura”.

“Un’audizione utile – ha spiegato Croce – a chiarire il quadro che ha determinato la chiusura, causa Covid. Il problema riguarda 300 famiglie i cui ragazzi praticano sport natatori, attraverso le varie associazioni, e che da mesi si ritrovano a dover continuamente trovare soluzioni alternative per proseguire la propria preparazione. Il confronto con Di Matteo ci ha permesso di definire i contorni della vicenda: l’Ati ha assunto la gestione delle Naiadi (di proprietà della Regione) nel luglio 2019, per un anno, poi prorogato sino al 31 luglio 2021, ma di fatto ha potuto lavorare a pieno regime per soli cinque mesi, riuscendo a sottoscrivere oltre 500 abbonamenti. Per altri cinque mesi il complesso ha lavorato al 50%, ed è stato chiuso per altri cinque. La chiusura è stata determinata dai Dpcm del Governo che hanno imposto lo stop a tutte le attività sportive, specie nel primo lockdown e quando a luglio 2020 si sono allentate le maglie della pandemia, Le Naiadi hanno riaperto a mezzo servizio, sostenendo anche 40 mila euro di spesa per adeguarsi alle prescrizioni anti-Covid, andando avanti sino ad ottobre con la seconda ondata pandemica e la chiusura”.

“Di Matteo ha riferito – ha detto Croce – che tutte le piscine più grandi sono state chiuse, riaprendo solo le più piccole che hanno costi di gestione inferiori. Di Matteo ha sostenuto che Le Naiadi a pieno regime, costerebbero 40-50 mila.

Lo stesso gestore ha poi aggiunto che in passato non aveva ricevuto la richiesta formale delle associazioni circa la possibile riapertura e messa a disposizione di almeno una vasca per gli allenamenti e solo ora alcune associazioni avrebbero formalizzato tale richiesta”.

“Con l’ultimo Dpcm – ha riferito il presidente della Commissione Statuto del Comune di Pescara, Carlo Croce, dopo l’audizione del dg delle Naiadi, Nazzareno Di Matteo, come riporta l’Ansa – di fatto è possibile la chiusura delle piscine sino al prossimo 5 marzo, tuttavia, sempre nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid sarebbe possibile riaprire subito le vasche per consentire gli allenamenti dei ragazzi in vista della ripresa del campionato di pallanuoto serie B, ma la società starebbe facendo le proprie valutazioni visto che la riattivazione di una vasca determinerebbe una spesa di 30mila euro al mese a carico dei gestori, comprensivi anche degli stipendi di cinque dipendenti, lasciando gli altri in cassa integrazione, a fronte di 20mila euro di incassi. Per questo la società avrebbe chiesto anche un contributo alla Regione Abruzzo, utile proprio a coprire il rischio del disavanzo, e sarebbe in attesa di una risposta”.

“In più – ha proseguito il Presidente Croce – c’è la spada di Damocle della scadenza dell’affidamento, prevista a fine luglio, nei confronti dell’Ati, che, secondo Di Matteo, contribuirebbe a determinare un clima di incertezza, non sapendo ancora se la Regione intenderà prorogare il rapporto in essere, o procedere con un nuovo bando. A questo punto è doveroso sentire la Regione che può e deve dare l’input definitivo all’Ati per chiedere la riattivazione almeno di una vasca, definendo poi in altra sede le eventuali condizioni operative con la stessa Ati”.

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