È nata la Comunità Slow Food “Giovanni Cialone. Pane casereccio aquilano di grani di montagna”.
La presentazione oggi all’Aquila in occasione di “Cum Panis”, evento organizzato dalla locale Condotta Slow Food e dal quotidiano enogastronomico Virtù Quotidiane a un anno esatto dalla morte dell’architetto che ha speso una vita a difesa dell’ambiente.
L’iniziativa, nella prestigiosa cornice delle scuderie di Palazzo Pica Alfieri patrocinato dal Comune per il quale è stata animata da due focus, il primo proprio dedicato alla presentazione della Comunità, il secondo ai progetti per i quali Giovanni Cialone si era impegnato di più, a partire dai Cammini.
La partecipazione alla Comunità da parte di coltivatori, mugnai e fornai consente di chiudere le micro-filiere locali dei “grani di montagna” particolarmente impegnate non solo nella salvaguardia della biodiversità ma anche nel rispetto del lavoro agricolo dei microimprenditori locali, attenti custodi della qualità del prodotto e delle tradizioni locali connesse al consumo di un alimento così importante come il pane.
Alla presentazione della Comunità, moderati da Daniela Braccani, sono intervenuti Silvia De Paulis, componente del comitato esecutivo nazionale di Slow Food, Rita Salvatore, portavoce di Slow Food Abruzzo-Molise, e Lucio Marinangeli, panificatore e portavoce della Comunità.
“Abbiamo stilato un disciplinare rigidissimo che prevede l’utilizzo del lievito madre, che utilizza una minoranza di panificatori in Italia”, ha detto Marinangeli, “il costo finale è naturalmente diverso ma che consente ai produttori di vendere la materia prima a un prezzo giusto. L’auspicio di Giovanni era proprio quello di dare lavoro a chi vive nei centri montani e scongiurare lo spopolamento”.
Attraverso la promozione e lo sviluppo di questa filiera, la Comunità vuole dunque sostenere l’agricoltura “eroica” praticata dai pochi contadini rimasti nelle nostre montagne, e il lavoro di piccoli mugnai e fornai connettendo il settore agricolo a quello del commercio, valorizzando le tradizioni gastronomiche locali e diffondendo buone pratiche connesse alla cultura della collaborazione.
Fanno parte della Comunità Lucio Marinangeli, Romeo Battistella, Giovanni Petronio, Antonio Silveri, Matteo Griguoli, Riccardo Marsili, Giulio Petronio, Alfonso D’Alfonso, Stefano Santavicca, Nunzio Nolletti, panificatori e coltivatori, e Rita Salvatore.
Moderati da Alessandro Chiappanuvoli, al focus sui progetti di promozione territoriali avviati da Cialone sono invece intervenuti Paolo Muzi di Italia Nostra, Giacomo Carnicelli, sindaco di Tornimparte e Quirino Crosta della condotta Slow Food dell’Aquila.
Attraverso la ricerca di antiche emergenze architettoniche, Il Cammino dei Normanni è un itinerario ricostruito sulle tracce lasciate dal popolo nordeuropeo che si spinse fino al Mezzogiorno d’Italia all’inizio dell’XI secolo; il Cammino della Baronia, 100 chilometri in sei tappe tra paesaggi mozzafiato, ambienti incontaminati e scorci da cartolina, si snoda invece tra i borghi della Piana di Navelli e il Gran Sasso.
L’iniziativa si è conclusa con Serena Di Battista, dell’agriturismo Sapori di Campagna di Ofena, unica chiocciola Slow Food del comprensorio, che ha preparato una zuppa di pane con pomodoro, spinacio selvatico e lenticchie di Santo Stefano. A seguire, degustazione dei prodotti Presidio Slow Food della conca aquilana, con ricette preparate dal Mercato Contadino dell’Aquila e in abbinamento i vini dell’azienda Piantate Lunghe di Nicola Splendiani, referente per i Presìdi della Condotta dell’Aquila. Ha chiuso la serata un dolce preparato da Federico Marrone, giovanissimo pasticcere emergente a livello nazionale, della Locanda Da Lincosta.
L’evento è stato reso possibile solo grazie alla generosità di alcuni sponsor tra cui la Techno Restauri srl di Roma ed è stato patrocinato dal Comune dell’Aquila, per il quale ha portato i saluti il consigliere Giancarlo Della Pelle.