“Ci siamo avviati all’unione dei comuni per due ragioni: per bisogno, perché le attuali risorse non ci consentono più di stare in piedi, e per paura, paura di scomparire. Ma quando le scelte vengono fatte sul questi presupposti significa che si è sull’orlo della disperazione. Siamo costretti ad associarci . Stiamo dicendo che, di fatto, lo Stato ha fallito nel tutelare l’istituzione più antica d’Italia, i Comuni. Quindi oggi questo percorso che vogliamo fare in maniera entusiasta, propositiva, va a riparare un fallimento. Non lo dico in tono polemico, ma in pieno spirito costruttivo”.
Il progetto dell’Unione dei Comuni della Maiella, iniziato nel 2020, interesserà 9 paesi della provincia di Pescara (Abbateggio, Caramanico Terme, Roccamorice, Lettomanoppello, Turrivalignani, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Sant’Eufemia a Maiella e Serramonacesca) ed è finalizzato al miglioramento della qualità dei servizi offerti, per combattere lo spopolamento.
“Il mio vuole essere un richiamo alle istituzioni di livello regionale e nazionale – ha proseguito Crivelli – che non possono continuare con atteggiamento da spettatori, quasi di un film horror, come quello avuto negli ultimi vent’anni, con la mancanza di tutela totale nei confronti dei comuni specialmente più piccoli: come quando si vede un film horror, davanti alla scena più dura ci si copre gli occhi”.