“La storia tende a ripetersi, per questo possiamo affermare che lì dove c’è un popolo oppresso, minacciato nella sua libertà, nasce anche il diritto a resistere all’aggressore”.
Nel giorno dell’Ottantesimo anniversario dell’eccidio dei Nove Martiri aquilani, fucilati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha incontrato gli studenti nel piazzale dell’Iis ‘Amedeo di Savoia-Duca d’Aosta‘ per un momento di ricordo che ha fatto seguito alla deposizione di una corona.
“Il 23 settembre di quest’anno – ha sottolineato il primo cittadino – è una data che ha una valenza molto più forte, più sentita, maggiormente significativa perché sono trascorsi 80 anni da quell’orrore che strappò per sempre il futuro ai nove ragazzi aquilani che avevano scelto la libertà, fuggendo verso le colline del circondario.
Questa giornata dedicata ai Nove giovani martiri è, soprattutto, un’opportunità di dialogo tra le generazioni. Tra voi ragazze e ragazzi, i vostri genitori, i vostri nonni”.
Di qui l’invito agli studenti: “Tornate a casa e chiedete loro di condividere con voi i ricordi, le sensazioni, le speranze di quel tempo del Novecento che nella sofferenza, nella perdita di troppe vite, nella distruzione di città e territori ci ha regalato il fiore della democrazia che va curato e protetto insieme alla memoria, valore fondante del nostro e del vostro futuro”.
In mattinata, anche gli omaggi al Sacrario dedicato ai Nove Martiri all’interno del Cimitero Monumentale, al sentiero dei Nove Martiri, a piazza Nove Martiri e nella frazione di Collebrincioni, a Fontevecchia, lì dove i giovani si accamparono nella notte tra il 22 e il 23 settembre del 1943, salendo da Madonna Fore, proprio lungo il sentiero oggi a loro dedicato.
Cercavano di unirsi alle Bande partigiane, vengono però sorpresi dai tedeschi, catturati e fucilati.
Il 23 settembre 1943 morirono così Anteo Alleva, Pio Bartolini, Francesco Colaiuda, Fernando della Torre, Berardino Di Mario, Bruno D’Inzillo, Carmine Mancini, Sante Marchetti, Giorgio Scimia.