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Novità sui commissariamenti e ricostruzione privata

Interviene Paolo Romano consigliere L'Aquila Nuova

Ci sono novità sui commissariamenti e sulla ricostruzione privata: due esperti avranno il compito di assegnare le pratiche della ricostruzione privata per le quali è stato attivato il potere sostitutivo e di commissariamento in capo al Comune.
Nel programma di mandato di Biondi sembrano un lontano ricordo le parole velocità, regole certe, tempi certi legati alla ricostruzione. La verità che a distanza di 7 anni la Giunta comunale ancora non trova una linea ferma su uno dei principali strumenti per sbloccare la ricostruzione cittadina: i commissariamenti degli edifici inadempienti. La precedente amministrazione aveva stilato regole certe e stringenti per l’iscrizione all’albo dei commissari e stilato di conseguenza un elenco di professionisti con accertata esperienza dal quale attingere tramite estrazione. Biondi e la sua Giunta hanno voluto cancellare il lavoro svolto e “allargare” le maglie del processo con il solo risultato che sono all’ennesimo cambio di regole per arrivare oggi a nomine dirette.
Infatti con la determina dirigenziale n°322 dello scorso 10 luglio, ultima grande novità, sono stati individuati e nominati due esperti esterni che assegneranno le pratiche ai commissari e li affiancheranno nel loro lavoro: niente altro che un palese commissariamento degli uffici del comune che già si dedicavano a supportare i commissari nel loro lavoro. Un ulteriore appesantimento dei processi, dunque, oltre a un esborso di denaro pubblico.
I due esperti, tra l’atro non si capisce di cosa lo siano, avranno un compenso di ben 12 mila euro annui ciascuno (24 mila euro complessivi) portando un aggravio della spesa che poteva essere utilizzata per altre finalità che di solito boccheggiano: sono spese aggiuntive a quelle dei commissari che sono a carico del contributo per la ricostruzione mentre queste saranno a carico del bilancio del comune.
Non solo: gli stessi, da quanto appreso, sono in pensione da incarichi nelle forze dell’ordine come se ciò fosse in grado di fornire una maggiore trasparenza e certezza nella scelta dei commissari.  Perché? Senza voler nulla dire sulle persone a cui l’amministrazione si rivolge, sarebbe opportuno che la stessa palesasse le riflessioni che hanno portato a questa scelta.
Tra l’altro ad essere attenzionati sono in particolare 5 aggregati e non tutte le pratiche bloccate e ancora in attesa di commissariamento.
La scelta dei cosiddetti esperti sembra cosi nascondere problematiche nelle pratiche di cui nessuno ha fatto mai menzione.
Mi chiedo cosa ne pensi l’assessore alla ricostruzione e come pensa di giustificare la scelta. Una commissione di vigilanza e controllo è stata già richiesta sull’argomento.
Paolo Romano – L’Aquila Nuova
Comunicato stampa

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