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Nozze uniche a Pescina, una coppia di futuri sposi scegli per il sì la loggia del Cardinal Mazzarino

C’è un non so che di destino nella trama candida ed arzilla di questa felice storia, colta, come si fa con un fiore a primavera, nella piattezza circostante dell’abitudine. Il pescinese Mazzarino venne adottato dalla Francia nel 1640, ed anche lo sposo in questione, di questa storia d’amore colorata, fu francese d’adozione per un periodo più o meno lungo della sua vita. Pescina, veli, damigelle e confetti: un abbinamento, questo, che si vestirà di unicità il giorno 4 settembre prossimo. Due novelli sposi, infatti, per il loro matrimonio, hanno ricevuto la benedizione dallo spirito marsicano in persona del Cardinal Mazzarino. Tutte le fiabe di una volta, infatti, solevano avere, ingabbiati nell’intreccio di un racconto quasi sempre uguale a sé stesso, un principe ribelle, una principessa innamorata ed un castello mozzafiato. Oggi, nel 2016, i principi e le principesse sono rimasti intatti: a cambiare, è stato solo lo scenario. «La sala del consiglio comunale di Pescina, location classica per i matrimoni celebrati in Comune, ci è sembrata fin troppo scontata. Volevamo – spiega Ferdinando Villanucci, lo sposo in questione –  qualcosa di unico e di inaspettato; da qui, è discesa la scelta per la Loggia della Casa Museo del Cardinal Giulio Raimondo Mazzarino. L’Amministrazione comunale ci ha dato il via libera e così abbiamo spedito gli inviti. La cerimonia sarà vissuta sulla ali della musica di un bellissimo ricordo passato: i miei genitori, infatti, – spiega ancora lo sposo – sono entrambi originari di Pescina, mente la mia futura moglie è nativa di Bisceglie, in Puglia, vicino Trani». Il posto da fiaba pescinese, quindi, ha convinto entrambi: sarà, a tutti gli effetti, il primo matrimonio celebrato qui. «Per noi – continua lo sposo – sarà un record dell’affetto». 200 saranno gli invitati ufficiali ed altrettanti, forse, saranno i curiosi del primo sposalizio celebrato nella casa nativa di Mazzarino.

 

IMG_4705Senza dubbio, infatti, a ciò è servito il Regolamento comunale approvato, nell’anno 2013, dal Consiglio amministrativo pescinese, capeggiato allora dal neosindaco di adesso, in cui si afferma proprio la disponibilità, da parte del territorio di Pescina di concedere alcuni luoghi particolarmente suggestivi e preziosi per essere location protagoniste del cosiddetto giorno più bello, il matrimonio. In questo caso, è stato scelta una cornice insolita. «Il regolamento comunale, approvato dal Consiglio, all’epoca di Di Nicola sindaco è stato fortemente sostenuto e curato da me. afferma il primo cittadino di Pescina, Stefano Iulianella, contattato telefonicamente. – Io, allora, ero presidente del Consiglio e me ne occupai in prima persona, essendo allora delegato ai Regolamenti. In queste carte, in pratica, si sancisce la possibilità, per le coppie, non solo originarie di Pescina, che lo vogliono, di giungere all’altare con rito civile in luoghi caratteristici e particolare della nostra zona e comunità. Abbiamo già dato atto a numerosissimo matrimoni civili di questa tipologia, ma mai nessuna coppia aveva mai deciso di sposarsi nella Loggia di Mazzarino».

 

IMG_4709Con questo atto comunale, in definitiva, si dà la possibilità di individuare, sul territorio, un luogo particolare della città e di sceglierlo come culla dell’amore eterno promesso in bianco. «I miei genitori – continua lo sposo – vivono tutt’ora a Velletri: rimarranno stupiti». Ma una domanda sorge spontanea, a questo punto: perché proprio la famosa loggetta del Cardinale? «Qui c’è nato Mazzarino, quindi un grande patriarca della nostra cultura marsicana ed italiana. È vero, io sono una pugliese di nascita, – commenta la sposa, Leonarda Ruggieri – ma questo luogo, ogni volta che lo vedo, anche se solo dall’esterno, mi racconta una storia romantica. Suggestivo, esso si lega ad un passato memorabile – afferma ancora – quello stesso suolo, lo hanno calpestato personaggi di un certo valore. È come se respireremo, il giorno 4 di settembre, le loro stesse mura. Devo dire, poi – continua – che questa location è stata in assoluto la nostra prima scelta. Subito abbiamo pensato alla Loggia: un luogo che, in quanto a suggestione, sicuramente non passa inosservato». Dopo la benedizione canonica delle fedi, quindi, i due novelli sposi si uniranno simbolicamente in un’unica vita all’interno della casa del francese che lavorò alla corte di Luigi XIV. «Anche il mio vestito è molto romantico, – continua – un outfit che, senza dubbio, si adagia perfettamente all’atmosfera. Non posso svelare nulla per scaramanzia e per tradizione, ma lascerò, certamente, di stucco i miei invitati. So che amare un territorio, significa anche e soprattutto, in un certo senso, sposarlo in ogni sua caratteristica: ebbene, in questo caso, il legame non fu mai più stretto di questo».

 

IMG_4706«Mio padre – afferma, infine, lo sposo – ora non c’è più. Emigrò nel lontano ’65 in Francia per lavoro, laddove io stesso nacqui. Oggi, a distanza di così tanti anni, sposarmi in un pezzo di storia così importante del mio paese, per me, ha un valore immenso. Ci hanno dato la possibilità di ‘affittare’ per un giorno straordinario e indimenticabile, la loggetta di Mazzarino, quindi, la casa di chi, un tempo, come me, conobbe anche i sospiri della Francia. Abbiamo, io e il Cardinale, un piccolo nodo in comune, quindi; un nodo che ha legato stretti i lacci delle nostre vite d’infanzia. Ora mi sposo da lui, spero di essere un ospite apprezzato e benvoluto».

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