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Nursing Up non firma, salta l’accordo

Contratto Sanità 2022-2024, «Non accetteremo compromessi al ribasso. I lavoratori della sanità italiana meritano di più, e il Nursing Up continuerà a lottare per i loro diritti».

Si conclude con un inatteso e brusco finale quella che avrebbe dovuto essere la seconda e decisiva giornata della tornata contrattuale per il rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024. Il Nursing Up, rappresentato dal Presidente Nazionale Antonio De Palma, annuncia di non aver apposto la propria firma sull’accordo proposto dall’Aran.

“Firmare questo contratto avrebbe significato tradire le attese e le speranze dei lavoratori che rappresentiamo”, esordisce De Palma. «Le risorse messe a disposizione sono insufficienti e molte delle nostre richieste, fondamentali per il riconoscimento della professionalità di infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari, sono rimaste ampiamente disattese».

Tra i principali nodi critici che hanno portato al mancato accordo:
– Accesso all’area di elevata qualificazione: la proposta ARAN, di ammettere solo le lauree magistrali e quelle di primo livello, avrebbe escluso infermieri, ostetriche e professionisti sanitari con titoli del vecchio ordinamento, spaccando in due tali professioni. Questo è inaccettabile per il Nursing Up, che si batte da tempo per una progressione di carriera equa e inclusiva.
– Risorse economiche: i 170 euro lordi proposti per i lavoratori sono una cifra irrisoria, lorda, e per troppi aspetti frutto di un calcolo che altro che non è che una triste media dal momento che, secondo De Palma, questi aumenti arriverebbero come “fumo negli occhi” rispetto alle reali necessità di riconoscimento economico per il personale sanitario.
– Formazione ECM: negata la richiesta del sindacato, che almeno 2 ore fossero estrapolate dal debito orario settimanale di 36 ore, per essere dedicate alla formazione obbligatoria ed ECM.
– Mobilità del personale: il contratto non offre, come chiesto dal sindacato, garanzie su periodi certi per i bandi di mobilità, lasciando i lavoratori in un limbo organizzativo inaccettabile.
– Nessuna risposta concreta sull’aumento della parte fissa dell’indennità per gli incarichi di base degli infermieri, ostetriche e prof sanitarie o sull’incremento del tempo retribuito per la vestizione e le consegne per il personale turnista.

Il messaggio di De Palma è perentorio: non ci fermeremo qui
«La nostra lotta non si ferma certamente qui. L’obiettivo del Nursing Up è un contratto che risponda davvero alle esigenze dei lavoratori della sanità. Andremo avanti per ottenere condizioni eque e risorse adeguate, e continueremo a rappresentare con forza i professionisti sanitari nelle trattative future».
De Palma sottolinea inoltre l’urgenza di riprendere il confronto con il Governo e con l’Aran su basi più solide, in linea con le promesse fatte nei mesi precedenti , e con l’impegno di valorizzare concretamente i professionisti della sanità.
«Non accetteremo compromessi al ribasso. I lavoratori della sanità italiana meritano di più, e il Nursing Up continuerà a lottare per i loro diritti».

Comunicato stampa

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