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Offese social alla Pezzopane: “Io non ho paura”

Tantissimi i messaggi di vicinanza alla deputata del Partito democratico

L’indignazione corre sul web per un post contenente parole dure contro la deputata Pd Stefania Pezzopane.

Il post, pubblicato da Umberto Dante, risale al 3 ottobre, ma solo questa mattina la deputata ha risposto: “COSA PROVO AD ESSERE OGGETTO DI TALI MORBOSE ATTENZIONI? Distanza siderale da questi individui e modi di fare. COSÌ SI INTENDE ALIMENTARE ODIO VERSO DI ME AI FINI DI UNA INFIMA BATTAGLIA POLITICA ? Io non ho paura. I GRECI E I ROMANI MI AVREBBERO BUTTATA APPENA NATA DALLA RUPE TARPEA PERCHÉ DEFORME?”, si legge in un post dell’onorevole Pezzopane.

“Pensieri di questa natura – vera e propria minaccia – li lascio analizzare da altre competenze. So che mia madre e mio padre mi hanno stretta quando sono nata. Ma se qualche orco mi avesse lanciata dalla rupe, mi sarei messa a volare piccola e leggera, come faccio da sempre, quando cercano di buttarmi giù con asprezze, colpi bassi e giudizi intossicati. Si va avanti, a volo d’aquila, con l’intelligenza e la serenità che ho ereditato dai miei genitori e che ho nutrito senza inutili malvagità. Più forte di prima”, conclude.

Tantissimi i messaggi di vicinanza da parte del mondo politico, dell’associazionismo, ma anche dei cittadini aquilani che hanno fortemente stigmatizzato le parole e i toni utilizzati contro la Pezzopane.

Le Democratiche abruzzesi esprimono tutta la loro solidarietà per l’ennesimo attacco a Stefania Pezzopane “una donna che tanto ha fatto per la propria città e continua a fare – dichiara Lorenza Panei Portavoce della Conferenza delle democratiche abruzzesi – e che qualche suo concittadino misogino non perde occasione di attaccare. L’ultimo attacco, sicuramente di natura politica, di un ex professore universitario è davvero ignobile”.

Stefania Pezzopane è una colonna portante della nostra Conferenza, si adopera sui territori e in parlamento per contrastare e cambiare la cultura misogina che in Italia consente ancora oggi di usare la non-conformità alla norma etero-patriarcale come clava contro le differenze, elementi di arricchimento e non già cose di cui vergognarsi.

La mancanza di pudore, educazione, responsabilità di questo “signore” sono eclatanti e per questo vanno pubblicamente denunciate le sue parole imbarazzanti e inutilmente cattive. Ci auguriamo quindi che la solidarietà giunga da più parti, anche dalla CPO della Regione Abruzzo che a suo tempo si espresse per difendere Giorgia Meloni fatta oggetto di offese volgari e sessiste “poiché chiunque si rivolge ad una donna con simili volgarità, con tali epiteti, indipendentemente dall’appartenenza politica, merita di essere denunciato nelle sedi opportune”.

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