“È difficile essere un genitore. In una società che sembra sempre più polarizzata sulla violenza e sulla sopraffazione, non è facile trasmettere valori e rispetto per il prossimo. Lo è ancora di più quando ti trovi in un’area colpita da una grave crisi o una guerra e non riesci ad avere notizia della tua famiglia, a dare da mangiare e da bere ai tuoi figli, ad aiutare chi si trova in difficoltà. Lo è anche quando tua figlia e tuo figlio sono operatori umanitari impegnati in zone di conflitto. Lo è soprattutto nei momenti in cui, proprio da quelle terre, arriva la notizia di un nuovo attacco che ha provocato distruzione e sofferenza, che ha colpito strutture mediche, ambulanze, sanitari. Da ottobre 2023, nella sola Striscia di Gaza, hanno perso la vita più di 50.000 persone, tra queste oltre 400 operatori umanitari. Davanti a ciascuna di queste strazianti morti, c’è la sofferenza di genitori che vedono strapparsi via i propri figli o che, purtroppo, sono costretti a lasciarli anzitempo soli, a fare i conti con tanta violenza. C’è anche l’agonia dei genitori israeliani che, da quel 7 ottobre, hanno visto i propri figli presi in ostaggio o uccisi dal conflitto. A ciascuno di loro va l’abbraccio della Croce Rossa Italiana, nella speranza che questa breccia di odio aperta nell’Umanità termini il prima possibile e sia permesso di aiutare chi soffre, di far riabbracciare genitori e figli, di lenire le sofferenze di chi li ha persi”. Così Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, oggi, in occasione della Giornata mondiale dei Genitori.
Comunicato stampa