L’orso dal ruggito terrificante, dalle movenze ingombranti, animale poco incline alla socializzazione e notoriamente di indole solitaria. Se il signore dei boschi è per definizione schivo e diffidente, a Lecce nei Marsi accade che l’eccezione che conferma la regola trova riscontro nella spiccata predisposizione all’incontro con l’uomo di un esemplare ormai ‘di casa’ nella comunità leccese.
Ieri in serata, dopo alcune segnalazioni di avvistamenti in zona periferica del paese, in particolare in via Torrente, la squadra scientifica del Parco Nazionale d’Abruzzo ha rintracciato l’orso e lo ha narcotizzato procedendo alla radiocollarizzazione dell’animale.
Immediata la risposta dell’amministrazione, in un primo momento attraverso un’ordinanza del sindaco, Gianluca De Angelis, che vieta l’avvicinamento all’orso oltre i cento metri, e in seguito per mezzo di una lettera scritta al Parco con la quale si richiede un protocollo d’intesa sul modello delle sinergie canadesi, che vada a tutelare l’esemplare faunistico e che garantisca, al tempo stesso, la sicurezza dei cittadini.
Foto di parks.it