Con “Di nome faceva Arturo” (Ed. Città Nuova) di Remo Rapino, si chiude la rassegna letteraria il “Maggio dei Libri”, seconda edizione, promossa da Unaltroteatro di Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio in collaborazione con la Libreria Moderna Fabulinus & Minerva di Micaela e Francesco Ortolano: l’appuntamento è per giovedì 12 giugno ore 18.30 all’Auditorium Zambra di Ortona (Ch). Dialoga con l’autore, Rossella Remigio, le letture sono a cura di Scognamiglio.
Arturo Sabatini, manovale a giornata, grazie all’incontro con altri incredibili personaggi, tra cui una bibliotecaria miope, un filosofo di strada, un architetto anarchico, un vecchio rilegatore e un cane zoppo, decide di dedicarsi al progetto di costruire una biblioteca, un luogo, cioè, capace di trasformare lo stato delle cose e diventare un salvifico appiglio per quanti, pur a fatica, resistono in terra, aggrappandosi ai fragili bordi dei sogni. A questo d’altronde servono i libri, a sfogliare le storie infinite che uomini del mondo raccontavano ad altri uomini dello stesso mondo, perché ognuno riconquistasse la propria vita con la ragione e con la forza dell’innocenza. Una specie di miracolo, roba da tirarci su un santuario.
“Non abbiamo rinunciato all’idea di prolungare la nostra rassegna per dare spazio a due novità assolute, di due abruzzesi Peppe Millanta e Remo Rapino, diversi ma uniti dall’amore per la loro terra. La rassegna, che è andata oltre per più di due mesi, si chiude qui sperando che i titoli finora presentati possano far compagnia sotto l’ombrellone a tutti coloro che hanno partecipato, con una consapevolezza: una buona lettura si adatta bene a tutte le stagioni. Per noi è stata un’interessante seconda edizione, ma andremo avanti più convinti che mai sicuri del fatto che la nostra struttura debba essere un vero e proprio punto di riferimento per la cultura, nelle sue diverse forme, ad Ortona. Intanto ci prepariamo ad accogliere le prossime iniziative” – così salutano la rassegna, per quest’anno, Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio.
Remo Rapino è stato insegnante di filosofia e storia nei licei. Vive a Lanciano (Ch). Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (2012), Vite di sguincio (2017); il romanzo Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (2019, Premio Campiello 2020), Cronache dalle terre di Scarciafratta (2021); Fubbàll (2023, Premio Osvaldo Soriano 2024), e alcune raccolte di poesia, tra cui Caffetteria (1998), Cominciamo dai salici (2002, Premio Betocchi), La profezia di Kavafis (2003), Le biciclette alle case di ringhiera (2017).
Comunicato stampa