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Ospedale, Uil: “Manca personale, Asl intervenga”

Sindacato: "Situazione preoccupante all'Aquila, Avezzano e Sulmona"

“Il blocco operatorio dell’ospedale San Salvatore è in grande sofferenza per la mancanza di infermieri e operatori socio-sanitari. Mancano i dispositivi chirurgici o risultano insufficienti e inadeguati”.

A denunciare l’emorragia di personale sanitario e l’inadeguatezza delle forniture delle sale operatorie dell’ospedale San Salvatore, il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti, il responsabile Sanità pubblica Uil Fpl Gianfranco Giorgi, il componente di segreteria Uil Fpl Claudio Incorvati e il segretario provinciale di Fsi Salvatore Placidi che chiedono alla Asl di recepire e applicare prima possibile la delibera regionale 37 del 25/1/19 che regolamenta le dotazioni organiche delle sale operatorie, assumere infermieri e oss.

“Attualmente nel blocco operatorio, che comprende 8 sale, sono in servizio 39 infermieri e 13 operatori socio sanitari – precisano – La delibera prevede almeno 10 infermieri in più rispetto a quelli di cui si dispone oggi. Ad oggi per ogni sala è presente un solo infermiere, mentre la delibera ne prevede la presenza minima di almeno 3 per ogni seduta operatoria e di un oss”.

L’attività delle sale operatorie, ad oggi risulta ridotta del 30%, un percentuale destinata a salire al 40% con l’avvio delle turnazioni delle ferie estive.

“È necessario assumere nuovo personale – spiegano – Le sale dovranno lavorare ora a pieno regime per recuperare gli interventi che non si sono potuti eseguire durante l’emergenza pandemica e per smaltire così le lunghe liste di attesa che si sono create. L’ospedale San Salvatore è sempre stato un polo attrattivo, invece oggi si assiste a una sempre crescente mobilità passiva. I medici e il personale sanitario, inoltre, cercano collocazione in altre Asl o fuori regione. La situazione non cambia nelle sale operatorie di Avezzano dove mancano 6 infermieri e 3 oss, e registriamo criticità anche a Sulmona”.

“Il manager Romano deve pensare a una programmazione vera, non solo al bilancio. La buona sanità non si fa guardando solo ai conti. Ci preoccupa, inoltre, la grave assenza della politica che invitiamo ancora una volta a intervenire”, concludono.

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