Anche se le feste natalizie sono ormai finite, la solidarietà di Coldiretti e Campagna Amica non si ferma.
Verranno infatti consegnati da oggi i pacchi della seconda tranche di donazioni per le famiglie più bisognose abruzzesi.
Cento scatoloni di circa 50 chilogrammi ciascuno (20 pacchi per Teramo, 20 per Pescara, 20 per Chieti e 40 per L’Aquila) per un totale di 5 tonnellate di cibo verranno consegnati alle famiglie che vivono un periodo di difficoltà economica anche collegata alla diffusione del coronavirus.
“A preoccupare è soprattutto la fascia di anziani soli in condizioni di povertà assoluta – spiega Coldiretti Abruzzo – ma fra i nuovi poveri ci sono anche coloro che, con l’emergenza sanitaria, hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalle limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi”.
I pacchi della solidarietà – che contengono ogni genere di prodotto alimentare dal formaggio ai salumi, dal pane alla pasta passando per olio e biscotti – verranno consegnati secondo il seguente programma:
L’Aquila: Casa del Volontariato Provinciale, via Onorevole Giuseppe Saragat 10 – distribuzione di N° 40 pacchi della solidarietà oggi 2 febbraio dalle ore 14:30
Pescara: Mercato di Campagna Amica di Pescara Via Paolucci snc – distribuzione di N° 20 pacchi della solidarietà oggi 2 febbraio dalle ore 14:30
Teramo: Mercato di Campagna Amica di Teramo vi Roma 49 – distribuzione di N° 20 pacchi della solidarietà oggi 2 febbraio dalle ore 14:30
Chieti: Mercato di Campagna Amica di Chieti Via Arniense 12 – distribuzione di N° 20 pacchi della solidarietà venerdì 5 febbraio
“Ci sono tanti nuovi poveri ‘invisibili’ che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti “ufficiali” dell’assistenza – sottolinea Coldiretti Abruzzo – Abbiamo voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. Ci piacerebbe che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale”.