Il ragazzo di Avezzano accusato di aver palpeggiato – e quindi arrecato abuso sessuale – donne e ragazze mentre era in giro in sella alla sua bici, non sarà recluso agli arresti domiciliari. Così ha deciso, alla fine, il Tribunale del Riesame di L’Aquila; il giudice ha rigettato l’appello presentato dal PM Cerrato della Procura della Repubblica di Avezzano.
Come misure cautelari, però, restano per ora in piedi l’obbligo di firma e l’obbligo di dimora nel comune di Avezzano. M.O., di 23 anni, è accusato di violenza sessuale per aver palpeggiato alcune donne nei mesi scorsi.
Il Gip Daria Lombardi , in prima battuta, aveva disposto per il giovane, difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro (in foto), la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Avezzano insieme all’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria, nonostante la Procura della Repubblica di Avezzano avesse richiesto gli arresti domiciliari, quindi una misura cautelare più “forte”.
Il pm Maurizio Maria Cerrato, di fatto, subito dopo la decisione del Gip aveva presentato appello al Tribunale del Riesame di L’Aquila, ritenendo necessaria la misura più restrittiva.
All’udienza dell’altro ieri, tuttavia, il Tribunale del Riesame di L’Aquila, presieduto dalla dottoressa Alessandra Ilari, ha rigettato la richiesta del pm, accogliendo i rilievi della difesa che si è opposta con decisione alla richiesta del pm.
Il giovane, che quindi rimane gravato della misura dell’obbligo di dimora nel comune di Avezzano e dell’obbligo di firma, è accusato di aver palpeggiato tre donne di Avezzano, nel periodo tra lo scorso mese di dicembre e marzo.