“Niente test rapidi per i pazienti che arrivano nei reparti dell’ospedale di Chieti, devono aspettare in loco i tempi di esecuzione del tampone normale prima di sapere se sono positivi o no ed essere sottoposti alle procedure previste”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
“Questo sta succedendo ai pazienti che devono sottoporsi a intervento o altro nei vari reparti dall’emergenza-urgenza. L’assenza dei test rapidi congestiona la struttura dove nel frattempo il numero delle prestazioni chirurgiche è crollato – rimarca l’ex assessore regionale alla Sanità – e in alcuni casi può anche riguardare da vicino la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori. Invece niente test rapido, ma tampone il giorno dopo o nei giorni a seguire, quando sono ormai ricoverati, questa è la scelta. Un trattamento incomprensibile in un momento in cui è necessario tenere alta la guarda e prestare la massima attenzione con tutti gli strumenti a disposizione per non ricadere nell’emergenza.
Ma non basta, in special modo nella Asl di Chieti è urgente rifornirsi rapidamente anhe dei reagenti necessari a lavorare i tamponi, perché il materiale è agli sgoccioli, come hanno già ufficialmente avvertito gli operatori sanitari, con il rischio che nei presidi sarà necessario ripristinare le zone grigie ora ridotte rispetto a qualche settimana fa ed in cui “parcheggiare” i pazienti in attesa di essere sottoposti all’esame, con conseguente riduzione dei posti di degenza in tutte le strutture della Asl.
Questa sarebbe la situazione alla vigilia di un delicatissimo settembre, in un momento in cui la Regione non brilla per iniziative di prevenzione: basti ricordare l’imbarazzante mancanza delle dosi di vaccino antiinfluenzale, con ben 248mila vaccini che mancano all’appello e i ritardi dell’Assessorato che l’ha provocata; oppure il mancato avvio dei test rapidi sul personale scolastico, docente e non, che dovevano partire da lunedì 24, con il coinvolgimento su base volontaria dei medici di medicina generale che dall’inizio di agosto aspettano dalla Regione l’occorrente e le indicazioni per partire.
La speranza per risolvere quello che può diventare un serio problema è che il manager Schael diventi operativo sia sull’esecuzione dei test rapidi anche ai pazienti del presidio di Chieti, che sull’approvvigionamento dei reagenti, oltre che sul solo capriccioso spostamento di TAC da questo a quel presidio. Auspicio importante, perché parliamo di una programmazione che, a cascata, la Regione e la Asl 2 stanno dimostrando di non saper fare, a scapito della comunità e del suo diritto alla salute.
Una lacuna, l’ennesima sul fronte sanità, che l’Abruzzo non può più permettersi”.