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Paolucci su emendamento Abruzzo

“Altro che salva-Abruzzo è un commissaria-Abruzzo, una norma che certifica otto anni di fallimenti di Marsilio su politiche sanitarie e regionali”

“Il racconto trionfalistico della destra sull’emendamento Abruzzo semplicemente non sta in piedi. Presentano un emendamento che entra nel percorso della finanziaria con un obiettivo e ne esce in una forma nettamente peggiorativa, scaricando tutto il peso sulle spalle della Regione e certificando il fallimento di otto anni di governo sulla sanità. L’emendamento, nato, secondo gli obiettivi della propaganda della destra e del governo Marsilio, per le Regioni colpite dal sisma e finalizzato a evitare l’obbligo di accantonamento dell’extragettito fiscale, avrebbe dovuto liberare risorse per coprire i tagli imposti alla sanità: 130 milioni, che diventano 170 milioni complessivi con le entrate delle tasse. Il risultato finale, invece, è l’esatto contrario: più che un salva-Abruzzo sembra un emendamento da pre-commissariamento”, la forte denuncia del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Primo punto, decisivo: l’emendamento dice che la Regione Abruzzo dovrà fare tutto con risorse proprie. Dunque zero euro di sostegno da parte del Governo nazionale peraltro amico- rimarca Paolucci – . Strana amicizia quella che non riconosce aiuti, alcuna copertura, nessuna assunzione di responsabilità da parte dello Stato. Altro che emendamento per sostenere l’Abruzzo: è un atto che certifica, ancora una volta, l’isolamento della Regione e l’inefficacia del legame Marsilio-Meloni. Secondo punto, ancora più grave: la riformulazione dell’emendamento costringe l’Abruzzo a presentare obbligatoriamente un Programma operativo 2026-2028 entro il 31 gennaio 2026, con tempi perentori e stringenti si legge nell’elaborato. I Ministeri e i Tavoli tecnici valuteranno il piano entro il 15 febbraio, imponendo eventuali prescrizioni vincolanti, che la Regione dovrà recepire entro dieci giorni. Questo forse accade perché, è bene ricordarlo, in otto anni di governo Marsilio non è stato approvato alcun Programma operativo. Ci chiediamo allora che fine abbia fatto il programma 2025-2027 presentato a luglio e, soprattutto, quali coperture regionali intendano usare per il triennio 2026-2028 se non hanno quelle successive. La verità è chiara a chi pratica un po’ di contabilità e sa leggere i messaggi della politica, sono andati a Roma cercando sostegno e hanno trovato una risposta durissima:

presentate prima un programma credibile, coperto interamente con risorse vostre, riportate in equilibrio i conti della sanità e solo dopo – forse – vi verranno svincolate risorse che sono comunque dell’Abruzzo, non del Governo. A questo punto la domanda è inevitabile: gli assessori regionali e i parlamentari della destra hanno capito cosa hanno votato? Se lo hanno capito, hanno ammesso nero su bianco di essere stati incapaci per otto anni di approvare un programma operativo per la sanità. Se non lo hanno capito, il danno è ancora più grave perché o raccontano una realtà che non esiste, oppure la mistificano, facendola apparire quella che non è, cioè una vittoria. In ogni caso, è storia che questo emendamento non porta un solo euro in più all’Abruzzo, non risolve i tagli, non tutela i cittadini, ma obbliga la Regione a fare oggi i compiti che la destra ha ignorato per anni, sotto la stretta vigilanza dei Ministeri e del MEF. Altro che vittoria: questo emendamento è un mea culpa politico, che denuncia tutte le responsabilità accumulate e certifica il fallimento dell’esperienza di governo della destra sulla sanità abruzzese e sulle politiche finanziarie”.

Comunicato stampa

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