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Paolucci su nomine: “Game over, la Giunta non ha più maggioranza”

Il capogruppo del Pd: “Abruzzesi fanalino di coda nell’agenda di questa classe dirigente”

Pd Abruzzo

“Di nuovo sberle in Consiglio Regionale fra Lega e Forza Italia, fratelli sempre più coltelli, divisi su tutto, persino sulle poltrone che sembravano essere l’unico argomento di interesse del centrodestra, lento e incapace di governare a un anno dall’elezione”, durissimo il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.

“Il giocattolo è rotto, e adesso lo vedono tutti – incalza Paolucci – La Giunta lenta non ha più neanche una maggioranza su cui appoggiare il suo nulla, l’alleanza è in frantumi, i giochi di potere hanno svelato l’inconsistenza di un progetto mai davvero nato. Lo strappo della Lega sull’ennesima manovra oscura certifica la crisi di un esecutivo fondato sulla reciproca diffidenza, sugli sgambetti, sul livore. Basta, qui non si tratta più di chiedere un cambio di passo, di passi non ce ne sono mai stati e non ce ne saranno e quelli tentati finora si sono rivelati passi falsi, considerati i diversi rinvii al mittente di atti palesemente illegittimi e persino incostituzionali. Per gli abruzzesi non c’è nulla: non si è potuto parlare dei problemi delle persone, della sanità ferma, del lavoro a rischio, pensano solo agli interessi politici propri e dei loro committenti nazionali e nemmeno si premurano di nasconderlo.

Il malumore che serpeggiava già da tempo sulle nomine alla Corte dei Conti è letteralmente deflagrato oggi con la surroga del Sottosegretario alla Presidenza, aperto tentativo di Forza Italia di guadagnare più punti in maggioranza. Un atto a cui il centrosinistra ha opposto la massima resistenza presentando 700 emendamenti, com’è accaduto con tutte le altre manovre fatte alle spalle degli abruzzesi.

L’abbandono della Lega la dice lunga sulle priorità che questa classe dirigente ha nelle sue agende: fabbriche e attività chiudono, gli abruzzesi perdono il lavoro e loro litigano per le poltrone. Ne abbiamo abbastanza, andate a litigare a casa e non togliete all’Abruzzo l’opportunità di riprendersi e continuare a crescere”.

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