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Paolucci su tagli ai lavoratori dei servizi ospedalieri

“Sono frutto amaro del disastro Marsilio sulla sanità ecco gli effetti del deficit prodotto”

“L’incontro avuto con i vertici della Asl Lanciano-Vasto-Chieti si è concluso nel peggiore dei modi: non solo è confermato il taglio del 33% delle ore ai lavoratori impegnati nei magazzini farmaceutici, economali e nel trasporto provette, ma c’è incertezza totale sul futuro del servizio. A pagare, ancora una volta, saranno lavoratori e cittadini le conseguenze da noi più volte annunciate, che sta provocando il deficit della sanità dentro il comparto su contratti e servizi. È una decisione gravissima e intollerabile, che colpisce 53 persone e i servizi ospedalieri fondamentali, e che certifica il totale fallimento della gestione Marsilio nella sanità”, così interviene il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, dopo la proclamazione dello sciopero da parte della Filcams Cgil Chieti per il prossimo 28 luglio.

“Stiamo assistendo a una deriva pericolosa: la Regione non solo taglia e tassa dentro e fuori dalla sanità per tappare buchi che ha prodotto, ma nemmeno chiede scusa – incalza Paolucci – . Provvedimenti simili spuntano come funghi, perché ci sono settori che non possono essere intaccari e allora si agisce sui servizi, silenziosamente e senza alcuna premura per le persone. Un lavoro chirurgico: la destra dà fiato alle trombe della propaganda quando deve fare annunci a cui non seguono quasi mai provvedimenti concreti per la comunità, ma sta zitta e muta e agisce nel più pieno silenzio, quando invece deve riparare agli errori fatti, magari con la speranza che nessuno se ne accorga. Non una parola di responsabilità, non un atto di verità su un deficit che è stato creato da sette anni di gestione distratta, inefficiente e ideologica. Il disavanzo della sanità abruzzese sta generando sacrifici e lacrime e sangue che la comunità non merita e che colpiscono chi lavora nei servizi, chi cura e chi è curato. È inaccettabile che non ci sia una soluzione né per il presente né per il futuro di questi 53 lavoratori, che dal primo ottobre non sanno nemmeno se avranno ancora un contratto. Per questo chiederemo all’esecutivo regionale di riferire in Consiglio e in Commissione: vogliamo sapere quali siano le ragioni reali di questa scelta e, soprattutto, quali soluzioni intenda mettere in campo per evitare che lavoratori già vessati come cittadini, con le tasse aumentate da Marsilio, vengano ora rimandati a casa senza alcuna tutela né prospettiva. Basta con il cinismo, è il momento di assumersi le responsabilità e intervenire subito”.

Comunicato stampa

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