Questa mattina si è dato avvio alla demolizione dell’ultimo villino in località Cicerana nel Comune di Lecce nei Marsi. Il progetto di demolizione è stato messo a punto con un accordo tra Amministrazioni Pubbliche, dall’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dal Comune di Lecce nei Marsi. Nell’area della Cicerana, negli anni sessanta, venne realizzata una grave speculazione edilizia con la partecipazione di operatori privati e autorità pubbliche. Tale speculazione fu realizzata con la sdemanializzazione di 238 ettari di boschi e pascoli con gravi manomissioni ambientali e paesaggistiche per l’abbattimento di centinaia di alberi, l’apertura di strade e la costruzione iniziata e poi, fortunatamente sospesa, di 31 villini.
Nel 1983, a seguito di un’annosa vicenda giudiziaria il tribunale di Avezzano dichiarò la risoluzione del contratto di compravendita dei terreni, oggetto di speculazione, stipulato con la Società ‘Prati della Marsica’, restituendo i beni collettivi al Comune di Lecce. Agli inizi degli anni novanta, l’Ente Parco realizzò gli interventi di recupero ambientali della Cicerana, provvedendo alla demolizione di 29 fabbricati incompiuti e al rispristino dello stato dei luoghi. Si ritenne allora di mantenere 2 fabbricati di cui uno è attualmente utilizzato come rifugio, gestito per attività escursionistiche, da una Società locale, e l’altro che doveva essere destinato a funzioni educative. Pertanto, considerato che il fabbricato destinato a funzioni educative non è mai stato completato, il Comune e l’Ente Parco, hanno ritenuto di eliminare il detrattore ambientale e paesaggistico, anche per le ulteriori condizioni di abbandono e fatiscenza in cui versa.
«Viene sanata così una ferita aperta più di 50 anni fa – dichiara Antonio Carrara, Presidente del Parco – completando il ripristino ambientale in una delle località più belle del Parco, le cui valenze naturalistiche ai fini della conservazione della Natura sono testimoniate dalla presenza continua dell’orso bruno marsicano. La Cicerana è, inoltre, il punto di accesso ad una delle faggete vetuste che un anno fa ha avuto il riconoscimento di Patrimonio Mondiale Unesco».
Fonte: Asipress
Foto di: montevelinogev.it