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Parco della Maiella celebra il biologo Paolo Barrasso

A 30 anni da scomparsa libro raccoglie sue 'Immagini e poesie'

Nella sua sede di Badia Morronese a Sulmona (L’Aquila) il Parco Nazionale della Maiella presenta oggi il libro “Immagini e Poesie” di Paolo Barrasso, il compianto ricercatore scomparso nel 1991.

Paolo, riporta l’Ansa, è stato un fine uomo di scienza, ma anche un visionario e un uomo di cultura dai principi certamente antesignani, si occupava di lupi, orsi, lontre, ma anche del territorio e del patrimonio umano e culturale che sarebbe stato alla base dello sviluppo di iniziative di conservazione innovative e della nascita del Parco Nazionale della Maiella.

Alla presentazione – che si potrà seguire in diretta sulla pagina Facebook del Parco – parteciperanno Beatrice Ricottilli, scrittrice e archivista, l’attore Edoardo Oliva con un reading di brani scelti, il maestro Giuliano Di Giuseppe, con il pianoforte e, in collegamento, il professor Francesco Sabatini, presidente Onorario dell’Accademia della Crusca

Il presidente del Parco Lucio Zazzara dichiara: “Tutta la famiglia del Parco Nazionale della Maiella, la famiglia che comprende non solo coloro che lavorano per l’ente, ma tutti coloro che avevano voluto il Parco, intimamente e sinceramente, come Paolo, quelli che ne avevano seguito i primi passi, ne avevano coltivato l’ambizione, osservato le difficoltà e i progressi, tutta la famiglia del Parco ha avuto in questi anni, e ha ancora oggi, l’immutabile riferimento a quei giorni e, insieme, la consapevolezza dei messaggi e delle esperienze di Paolo, rimasti indelebili anzi rafforzati a 30 anni di tempo trascorso”.

Pensando alle esperienze maturate, come l’istituzione del Wildlife Research Center del Parco a Caramanico Terme, nella sede dove Paolo svolgeva il suo lavoro, il direttore Luciano Di Martino ricorda la sua visione e la capacità della ricerca scientifica, l’approccio al territorio in una missione nuova, la capacità di pianificare e vedere un futuro nelle attività di conservazione e non solo di sfruttamento per il popolo della Maiella: “Avremmo voluto vedere Paolo sorridere della buona salute dei nostri branchi di lupo, delle orse tornate a partorire in tane a lui giá note, dei gruppi di camosci allora impensabili sulle balze dell’Orfento, della Lontra tornata a imprimere le sue tracce sulle rive dell’Orta. Avremmo voluto che ci avesse affiancato nelle nostre ricerche e iniziative di gestione sulla coesistenza tra grandi carnivori e attività tradizionali del territorio, ci sarebbe piaciuto condividere con lui il primato della Montagna Madre, oggi nota anche per le altre sfide di conservazione che abbiamo fatto nostre, proprio partendo dalla sua traccia”. Il libro, che contiene fotografie inedite di Paolo e tutti i testi delle sue poesie, editi per la prima volta, è stato frutto dell’amorevole lavoro di Rita Barrasso e della famiglia, con il supporto dell’Ente Parco.

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