Giovedì 22 aprile, Giornata internazionale della Madre Terra, il Parco Nazionale della Maiella riceverà la nomina a Geoparco dell’Unesco insieme ad altri sette Parchi. All’evento online, organizzato dall’Unesco e dalla Rete globale dei Geoparchi (Ggn), sarà tra i relatori il presidente Lucio Zazzara.
“Lo stretto legame tra geologia, biodiversità e cultura storica fa della Maiella un territorio unico in cui la presenza umana è stata costante fin da epoche molto remote e ha prodotto una costante e positiva interazione uomo-natura” spiega Zazzara. Dal punto di vista geologico, la Maiella è un unicum. “Rappresenta un modello di antico sistema di deposizione in ambiente marino di piattaforma-transizione-bacino, ben conservatosi grazie al fatto che non è stato molto deformato e smembrato dai movimenti tettonici che hanno portato all’orogenesi – prosegue Zazzara – Ogni anno arrivano qui studiosi dal mondo per fare ricerche o portare studenti a fare ‘palestra di geologia’”.
Nel Parco sono censiti 95 geositi, appartenenti a 8 tipologie: stratigrafici, sedimentologici e strutturali; paleontologici; geomorfologici; geoarcheologici; idrologici-idrogeologici; minerari. “Molte grotte sono di interesse archeologico, gli scoscesi versanti rocciosi delle montagne e i profondi valloni sono stati luogo ideale per gli eremiti nel Medioevo. Gli oltre 40 eremi della Maiella sono completamente fusi con la roccia calcarea.
Negli ultimi secoli le attività pastorali, agricole e minerarie hanno lasciato evidenti segni sul paesaggio dando una forte impronta sull’economia e la società locale: muretti e capanne in pietra a secco, decine di cunicoli minerari per lo sfruttamento del bitume e infrastrutture che sono oggi beni di archeologia industriale”.
“La nomina a Geoparco – conclude Zazzara – è un riconoscimento molto importante che accenderà un faro su questo territorio e su tutto l’Abruzzo”.