Ha preso il via nei giorni scorsi uno degli interventi di restauro post sisma 2009 più attesi che, nell’arco di dodici mesi, restituirà un simbolo della città e l’unico reperto archeologico situato nel suo tessuto urbano.
È stato presentato, oggi pomeriggio, l’avvio formale del cantiere di restauro del Torrione dell’Aquila alla presenza del presidente la Fondazione Carispaq Domenico Taglieri, del presidente di ANCE L’Aquila Adolfo Cicchetti, del sindaco del Comune dell’Aquila Pierluigi Biondi e Antonio Di Stefano Soprintendente delegato ABAP per l’Aquila e i Comuni del cratere. L’intervento è stato reso possibile dalla sinergia di questi enti con la Fondazione che ha stanziato 183 mila euro ed ha seguito l’iter burocratico dell’affidamento dei lavori e l’ANCE L’Aquila che si è occupata della progettazione e seguirà tutta la parte della sicurezza del cantiere.
“È un intervento su cui abbiamo lavorato molto – ha dichiarato il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri – Si tratta di un’iniziativa che si pone in piena continuità con l’azione avviata dalla Fondazione all’indomani del sisma per il recupero di importanti spazi urbani della nostra Città. Un programma di interventi che, oltre a definire l’identità della Comunità e favorire momenti di socializzazione, rappresenta un’importante risorsa per la rivitalizzazione del tessuto urbano”.
“L’avvio dei lavori di recupero di un luogo identitario per la comunità, come il Torrione – ha aggiunto il sindaco Pierluigi Biondi – testimonia la capacità di reazione di fronte alle difficoltà generate da un evento tragico come il sisma e amplificate dalla pandemia da coronavirus. Un’operazione che, grazie al contributo della Fondazione Carispaq e il sostegno di Ance, consentirà di riqualificare l’intera area situata a ridosso del centro storico”.
“Un cantiere in opera dà sempre speranza – ha concluso il presidente di ANCE L’Aquila Adolfo Cicchetti – È un effetto che ormai i cittadini conoscono. Dietro i pannelli di recinzione c’è il laboratorio di quello che la città vuole essere. E noi di ANCE siamo soddisfatti ogni volta che possiamo dare tutto questo, sia per le opere private che pubbliche. Abbiamo dovuto attendere per la prima pietra, ma l’ultima che ci auguriamo di porre in breve tempo, sarà ancora più importante”.
L’intervento di restauro, che inizierà con una preventiva indagine archeologica, condotta dal Prof. Fabio Redi, che servirà a dare certezze sulla natura del manufatto, prevede la ricostituzione dell’aspetto attuale con finalità conservative ed un alto grado di sicurezza. Nello specifico si tratterà di disinfestare e pulire le superfici rimuovendo le stuccature particolarmente degradate che saranno reintegrate, come pure parziali reintegri sono previsti anche per le parti lapidee mancanti. Naturalmente saranno risarcite tutte le lesioni provocate dal terremoto del 2009 e sarà riqualificata tutta l’area intorno al manufatto ripristinando il piano di calpestio con una protezione e illuminazione adeguate all’importanza del monumento e alla sua valorizzazione.