“Per le mamme marsicane “partorire senza dolore” continua ad essere un diritto fantasma e ancora oggi la nostra città non è in grado di garantire alle proprie donne il sacrosanto diritto di scegliere come e dove partorire”. Così in una nota a firma di Gianni Di Pangrazio.
“La somministrazione di analgesia epidurale è stata inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) già a partire dal 2008, da parte del Ministero della Salute, in tutte quelle strutture ospedaliere che effettuano più di mille parti all’anno. Nonostante l’Ospedale di Avezzano rientri senz’altro tra queste strutture, è un dato incontestabile che i Direttori Sanitari succedutisi nel corso degli ultimi anni non abbiano avuto la volontà di far sì che il diritto al parto senza dolore tornasse ad essere realtà per ogni futura mamma della Marsica.
Dopo tante rassicurazioni avute nel tempo dagli organi di vertice dell’azienda sanitaria, ancora oggi tutto è avvolto da un preoccupante silenzio.
Molte gestanti residenti nel territorio marsicano che scelgono la partoanalgesia, si vedono costrette a spostarsi a L’Aquila per dare alla luce i loro bambini e, come più volte denunciato dal Primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, la mancata attivazione della partoanalgesia sta determinando un calo esponenziale delle nascite presso il nostro Ospedale.
Si tratta di una lacuna organizzativa inescusabile e dobbiamo pretendere che venga colmata quanto prima, soprattutto perché presso il nostro ospedale il parto indolore non rappresenta una novità, essendo stato praticato per ben 10 anni fino al 2018 in modo impeccabile, oltre al fatto che le nascite che si registravano ad Avezzano, quando il predetto servizio era attivo e funzionante, hanno sempre superato di gran lunga quelle registrate nel nosocomio aquilano, oltrepassando abbondantemente le mille unità.
Il sacrosanto diritto di decidere liberamente dove e come partorire resta oggi per le donne della Marsica una chimera, essendo costrette a scegliere se partorire nella propria terra con la certezza di dover affrontare il doloroso travaglio o ricorrere al parto indolore allontanandosi da casa. In entrambi i casi si tratta di una scelta non libera che comporta per la donna sacrifici e rinunce.
Le donne della Marsica che oggi decidono di partorire a L’Aquila per poter usufruire dell’analgesia epidurale, devono sopportare il disagio di partorire lontane dalla propria terra e, a volte, lontane dai propri cari.
Invito, pertanto, il Direttore Generale e il nuovo Direttore Sanitario aquilano ad adottare ogni misura necessaria per garantire nell’Ospedale della Marsica il ripristino del servizio del parto indolore, non più operativo da circa due anni, implementando gli organici se carenti.
Il tutto affinché anche le donne e le mamme marsicane possano vedere finalmente riconosciuto il loro diritto al parto senza dolore e il loro altrettanto sacrosanto diritto di scegliere come e dove partorire nel pieno rispetto della loro integrità fisica ed emotiva”.