Senza la possibilità di fare shopping, i ristoranti chiusi e con la Pasqua blindata a cucinare a casa, gli italiani hanno preso d’assalto supermercati, negozi alimentari e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della spesa in media del 15% lungo la Penisola, rispetto alla media.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti per il lockdown di Pasqua con l’Italia in zona rossa per 3 giorni.
Ad essere maggiormente richiesti sugli scaffali sono i prodotti di base della dieta mediterranea come frutta e verdura ma anche dolci, pasta, riso, farina, zucchero, carne, salumi, formaggi e vino secondo il monitoraggio della Coldiretti.C
La carne di agnello è il prodotto più gettonato per quattro italiani su 10 (41%) che la porteranno a tavola a Pasqua per rispettare le tradizioni ma sostenere anche la sopravvivenza di 60mila pastori duramente colpiti dalla crisi provocata dall’emergenza Covid, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ che evidenzia anche che la colomba batte le uova di cioccolato e si classifica il dolce preferito delle feste anche se in una famiglia su 3 (31%) si preparano in casa i dolci tipici della Pasqua nel rispetto delle tradizioni locali.
La Colomba è presente nel 64% delle tavole, 3 punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata ma se nell’acquisto di prodotti si verifica dunque un testa a testa, la vera novità è rappresentata dalla necessità di passare il tempo fra le mura domestiche che ha spinto al ritorno della cucina casalinga fai da te con – sottolinea la Coldiretti – la riscoperta di ricette e i dolci della tradizione.
Sono 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa stimata pari a 400 milioni mentre ben un italiano su tre (32%) – sottolinea la Coldiretti – dovrà rivedere i propri programmi di vacanza nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze.
L’aumento della spesa familiare per le feste è dunque rafforzato dalla prospettiva di chiusura per servizio al tavolo e al bancone fino al 30 aprile di tutti i 360mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi presenti lungo l’intera Penisola, secondo la Coldiretti. Una decisione pesante – sottolinea la Coldiretti – dopo il lockdown di Pasqua che rappresenta un momento importante per ristoranti e per i 24mila agriturismi presenti in Italia particolarmente apprezzati dalle famiglie nei weekend di primavera.
L’aumento della spesa alimentare delle famiglie infatti non compensa la pesante perdita subita dalle aperture a singhiozzo della ristorazione e dal crollo del turismo che hanno causato nel solo 2020 – conclude la Coldiretti – una perdita complessiva di fatturato di 11,5 miliardi per le mancate vendite di cibo e bevande.