La stagione calcistica, come le emozioni e i ricordi, è fatta di momenti, attimi: più o meno brevi, più o meno intensi, più o meno attesi o sperati. Il Paterno monopolizza l’attenzione del calcio e conquista un pezzo di storia, rigorosamente a tinte nerazzurre.
Il pass per la finale di coppa Italia è già un traguardo raggiunto, voluto e sospirato da una società che non ha mai nascosto la voglia di andarsela a giocare. Il prestigio, il blasone, come pure la stima e la consapevolezza vanno alimentati negli appuntamenti che contano. Nulla si lascia al caso, nulla deve essere preso sotto gamba: le vincenti, quelle vere, vincono dentro e fuori dal campo, in campionato come in Coppa, senza mai sacrificare il mordente e la voglia di vincere.
Non è bastato all’Alba Adriatica il pareggio strappato al Dei Marsi nella gara d’andata. Lazzarini ci aveva messo la firma, Aquino pure, e alla fine quell’1-1 serviva più ai ragazzi di Di serafino che al Paterno. Ieri il ritorno della semifinale ha confermato l’ottimo momento nerazzurro e infilato l’ennesimo successo largo per la banda di Alessandro Lucarelli. Spicca, ormai ordinaria, l’eccezionale vena ispirata del reparto d’attacco, alimentato e sostenuto da una retroguardia solida e quadrata. Il 4-1 finale, cristallino come la supremazia marsicana, racconta ancora una volta un Aquino galvanizzato dalla forma fisica e dal fiuto ritrovati, leader dello spogliatoio come del rettangolo di gioco, autore di una doppietta che esalta la media gol personale e lo rilancia definitivamente agli occhi della deludente parentesi avezzanese. Completano il poker Albertazzi e Paris, uomini e pedine collaudate, punti fermi per il tecnico, bravo a gestire uno spogliatoio mai tanto folto.
«Stiamo crescendo – ha dichiarato renato Albertazzi, centrocampista nerazzurro autore della rete che ieri ha sbloccato il match – specie in quest’ultimo mese. Lavoriamo bene, ce ne rendiamo conto, e i risultati aiutano a vincere e ad accrescere l’entusiasmo. Abbiamo una rosa fantastica, e siamo pronti a lottare per il nostro obiettivo più grande che resta la vittoria del Campionato. La finale conquistata è un traguardo che fa bene al morale e che abbiamo voluto fortemente, specie perché sappiamo quanto conti per la società. Orlando ci sta dando una grossa mano. Non mi aspettavo potesse tornare a Paterno, ma una volta arrivato ero certo del livello delle sue prestazioni, lo conosco bene. Tutti lo supportiamo e tutti ci sosteniamo a vicenda, così possiamo portare a casa tante soddisfazioni».