“In Abruzzo c’è un’emergenza democratica e una questione morale che non può più essere ignorata. Quanto accaduto ieri nel corso dell’approvazione dell’Assestamento di bilancio è squalificante per l’Ente regione e per la funzione istituzionale che dovrebbe svolgere a beneficio dei territori e di chi li abita”, il commento rilasciato all’Ansa dai Consiglieri regionali di opposizione del Patto per l’Abruzzo che hanno tenuto una conferenza stampa con il Capogruppo Luciano D’Amico
“La Giunta Marsilio continua con arroganza a utilizzare le risorse pubbliche senza tener conto delle reali esigenze dei cittadini e di quelle criticità che, dopo sei anni di governo centrodestra in Abruzzo, sono divenute vere e proprie emergenze” ad affermarlo sono i Consiglieri regionali di opposizione del Patto per l’Abruzzo che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa con il Capogruppo Luciano D’Amico.
“Questo metodo di lavoro continua a vederci fermamente contrari. L’Abruzzo – incalzano – dopo 6 anni di governo centrodestra, registra enormi difficoltà che si acutizzano proprio nelle competenze su cui l’Ente regionale, anche attraverso un corretto utilizzo dell’Assestamento di Bilancio, avrebbe dovuto offrire risposte concrete e soluzioni percorribili”.
“Mentre la Giunta Marsilio si attarda in discussioni interne la sanità in Abruzzo rischia piombare nuovamente nel baratro del commissariamento: i dati registrano ben 128 milioni di euro di disavanzo delle Asl nel 2023 e, ad agosto, ancora non si conosce lo stato reale dei conti del primo semestre 2024. La Procura della Corte dei Conti evidenzia che i pazienti di alcuni reparti ospedalieri sono costretti a portare i farmaci da casa a proprie spese; le liste d’attesa per esami diagnostici e prestazioni sanitarie sono lunghissime e costringono molti utenti a recarsi fuori regione o, nel peggiore dei casi, a rinunciare alle cure (le prestazioni sanitarie in Abruzzo dall’inizio del Governo Marsilio sono calate da 158mila a 137mila); il personale è sotto organico e i Pronto soccorso degli ospedali più grandi sono quotidianamente al collasso”.