Il Partito Democratico Abruzzo ha partecipato al corteo di chiusura del Pride Abruzzo, che ha concluso la settimana di mobilitazione per i diritti LGBTQIA+ nella nostra regione. Il segretario regionale Daniele Marinelli e la responsabile regionale Diritti Marielisa Serone hanno sfilato accanto ad associazioni, attivisti e cittadini per ribadire il pieno sostegno del partito a una battaglia di civiltà che non può più essere rinviata.
“Essere al Pride oggi non è solo un atto di presenza, ma un impegno politico preciso – dichiarano Marinelli e Serone –. Importante che una piccola città come Avezzano abbia ospitato il corteo perché è la testimonianza che i diritti valgono ovunque, specie nei luoghi più circoscritti, dove è difficile affermarli e affermare la propria identità. Ha un valore enorme manifestare nelle aree interne, perché significa sostenere di più una comunità a cui va data voce. Sono tanti i disegni di legge che il PD ha sostenuto anche a livello regionale che potrebbero far fare all’Abruzzo un passo avanti. È necessario farlo e il Partito Democratico Abruzzo conferma il proprio impegno per una regione che sappia riconoscere tutte le famiglie, contrastare ogni forma di discriminazione, promuovere educazione all’affettività e al rispetto, tutelare i diritti delle persone LGBTQIA+ nei luoghi di lavoro, nella scuola, nella sanità e nella vita pubblica. La fotografia della nostra società è cambiata, è più aperta, più plurale, più consapevole. Non possiamo continuare a guardarla con gli occhi di un passato che non riconosce le differenze e le trasforma in esclusioni. I diritti non possono restare imbrigliati nei rigori fuoritempo del patriarcato, che ancora oggi cerca di dettare regole, linguaggi e gerarchie. La nostra presenza oggi ad Avezzano – aggiungono – è il segno concreto di un PD che vuole camminare fianco a fianco con tutte le persone che lottano ogni giorno per vivere liberamente, per amare senza paura, per esistere con dignità. È inaccettabile che nel 2025 ci siano ancora tentativi di limitare la libertà individuale, di negare tutele, di censurare visibilità e orgoglio. Il Pride è la risposta, e deve essere anche il punto di partenza per politiche pubbliche finalmente coraggiose, inclusive e strutturate. Non c’è democrazia senza uguaglianza, non c’è libertà senza diritti. E il Pride, oggi come sempre, è la bandiera di questa verità”.