“Devo constatare con amarezza che sono ormai 2 anni che non si hanno notizie del destino del bando Fare Centro, uno strumento istituito nel 2017 per incentivare il ritorno del commercio in centro storico”.
È quanto denuncia in una nota il consigliere comunale del Partito democratico Stefano Albano.
“Regione Abruzzo e Comune dell’Aquila infatti, al di là di sporadici annunci mezzo stampa, non hanno mai fatto nulla di concreto rispetto a due questioni: lo scorrimento totale della graduatoria esistente e la predisposizione di un nuovo bando, nonostante le risorse siano già nelle loro disponibilità”, spiega.
“Lo scorrimento totale dei beneficiari sulla linea di intervento B, come previsto dalla delibera di giunta regionale n. 36 del 25 gennaio 2019, significherebbe dare sostegno a oltre 50 attività presenti in centro storico; cosa si aspetta a procedere?
Inoltre in questo periodo l’amministrazione avrebbe potuto già impostare un nuovo bando per concedere ulteriori fondi. La ratio della norma nazionale con cui venne attivato Restart prevedeva infatti la possibilità di attivare ulteriori bandi nella strategia Fare Centro, con l’obiettivo di favorire il rientro delle attività commerciali anche in quelle porzioni di centro storico tornate fruibili in un secondo momento grazie ai lavori di ricostruzione, zone che erano invece ancora inagibili alla pubblicazione del precedente bando”, aggiunge.
“Forse dobbiamo pensare che la Regione e la giunta Biondi stiano temporeggiando per arrivare a pubblicare il nuovo bando a ridosso delle elezioni per un calcolo elettorale? Se così fosse si tratterebbe di una scelta scellerata, tanto più rispetto al covid che ci costringe a vivere un’emergenza straordinaria che impone di essere affrontata con mezzi straordinari e riattivando tutti gli strumenti già a disposizione. Le risorse a sostegno delle attività economiche servono ora, altrimenti si rischia di azzoppare la ripartenza del centro proprio quando stava tornando alla vita”, prosegue.
“Fare Centro è stato finora l’unico vero strumento messo in campo dalle istituzioni in grado di dare un impulso alla rinascita del centro storico, rinascita che altrimenti è frutto soltanto dello spontaneismo dei cittadini aquilani che, mostrando un ammirevole senso identitario, hanno deciso di tornare a vivere in centro oppure di farne la sede della propria attività, pur con tutte le difficoltà che ancora ci sono; sento di ringraziare chi ha mostrato attaccamento e coraggio“, dichiara ancora Albano.
“In questo processo di ripartenza anche la politica deve fare la propria parte, a maggior ragione se i soldi ci sono già. Ancora una volta traspare l’assenza di un’idea di città, una mancanza non astratta ma che ha ricadute sulla carne viva dei cittadini aquilani. Lo abbiamo visto rispetto al piano del commercio approvato alle soglie della seconda ondata ma senza una discussione larga e partecipata in città, alla mancanza di un piano regolatore e di un assessore incaricato, alle contraddizioni sul piano dei parcheggi (hanno inserito scelte nel pums e poi approvato decisioni opposte, come sul palazzo ex Inam) e la mancata attivazione del bando Fare Centro ne è la riprova”, conclude.