La crisi dell’Abruzzo esplosa con la seconda ondata pandemica discende ed è accentuata dalla crisi di Pescara, che ha rinunciato o non è più in grado di “fare da traino nel quadro regionale dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale. Con questa amministrazione e con questo sindaco la presenza della città è scolorita”.
Lo ha detto il segretario del Partito Democratico abruzzese, , nel corso dell’incontro della rubrica “Emergenza Abruzzo” dedicato al territorio della provincia di Pescara.
Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Piero Giampietro ha rincarato: “Pescara dovrebbe essere il traino ma in questo momento è solo il megafono della Regione. È una situazione umiliante: in passato in Consiglio Comunale ci sono stati esponenti autorevoli in grado di opporsi anche ai governi dello stesso colore politico, e questo anche a destra. Ora invece viene steso il tappeto rosso ai capibastone regionali che vogliono decidere al posto dei pescaresi”. Come esempi Giampietro ha portato tra gli altri quello dell’Ater di Pescara “che ha deciso senza coinvolgere il Consiglio comunale di edificare nuove case popolari in alcuni quartieri già fortemente carichi di edilizia residenziale pubblica come Rancitelli, Gescal e in via San Francesco, utilizzando il pochissimo suolo rimasto libero”, e le gravi carenze nella fornitura di vaccini.
Il capogruppo del Pd ha anche ricordato l’iniziativa del partito di mettersi in ascolto delle categorie economiche, dei sindacati, del volontariato e della cultura per proporre “emendamenti a un bilancio insufficiente, redatto con un approccio tradizionale, inadeguato. I nostri correttivi puntano a preparare la città a cogliere la ripresa economica nel 2021”. La particolare incidenza della crisi a Pescara deriva anche dalla sua struttura economica, i numerosi occupati in settori come il commercio e la cultura, che vivono di relazioni sociali.
Il segretario provinciale del Pd Nicola Maiale ha attaccato: “La carenza di governance e programmazione della città di Pescara, penso a settori come la sanità e i trasporti, pesa e produce effetti tangibili su tutto il territorio. Occorre, il Pd si sta già impegnando, produrre proposte per sanare ritardi e intercettare le risorse del Recovery Fund, di cui può beneficiare tutta la provincia. Questo territorio ha bisogno di altro rispetto a un sindaco che va distruggendo fontane”.
Chiara Trulli, vicesindaco di Spoltore, ripercorrendo i numeri di una crisi che tocca da vicino il lavoro, ha detto: “Non bastano interventi tampone, ci vuole la spinta all’innovazione. Soffrono in particolare categorie più fragili, meno scolarizzate e con minori garanzie: a loro va la nostra attenzione”.
Per Vittorio Di Michele, dirigente medico e membro del Dipartimento sanità del Pd Abruzzo, “questa crisi ha evidenziato che se la sanità soffre l’economia crolla. Avere un comparto sanitario già in affanno ha determinato in una situazione di pandemia il crollo del sistema”.