Una vera e propria mazzata, l’ennesima, per la Asl della provincia dell’Aquila.
Si apprende, infatti, che il Tribunale dell’Aquila ha annullato la delibera della Giunta regionale di revoca anticipata dell’incarico all’allora direttore generale Roberto Testa, indicato da Fratelli d’Italia e poi defenestrato dalla maggioranza di centrodestra a seguito dello scontro politico tra il partito del presidente Marsilio e la Lega dell’assessora alla salute Verì.
Chi pagherà ora il risarcimento del danno, presumiamo milionario, al manager Testa?
L’incapacità politica del centrodestra, le spaccature profonde di una maggioranza tenuta insieme dal solo interesse all’esercizio del potere, la voracità nella spartizione delle poltrone, graveranno sulle cittadine e i cittadini della provincia dell’Aquila che già dovranno sopportare gli inevitabili tagli a prestazioni e servizi dovuti al buco di bilancio di oltre 66 milioni maturato per la disastrosa gestione del manager Romano, subentrato a Testa.
Un fallimento dietro l’altro.
Non staremo a guardare: interesseremo immediatamente la Corte dei conti, trattandosi di un evidente danno erariale.
Intanto, crediamo che il presidente della Giunta regionale Marsilio e l’assessora Verì dovrebbero, finalmente, assumersi la responsabilità politica dello stato disastroso in cui versa la sanità della provincia dell’Aquila, così come dovrebbe fare il sindaco dell’Aquila, nonché presidente del Comitato ristretto dei sindaci, Pierluigi Biondi che, fino ad oggi, è rimasto in silenzio dinanzi allo sfaldamento del diritto universale alla salute nel territorio che dice di amare e difendere ma che sta svendendo, invece, agli appetiti di Fratelli d’Italia.
Cosa altro deve accadere per ribellarsi a quanto sta accadendo?
Non bastano le difficoltà di un personale ridotto all’osso, i mancati investimenti in nuove tecnologie, le liste d’attesa oramai insostenibili, il rischio di chiusura dei Nuclei di cura primaria, la sconcertante decisione di localizzare l’unica Casa di comunità dell’Aquila all’ospedale San Salvatore con l’ipotesi di realizzare parcheggi in project financing che saranno gestiti da privati, la mancata attivazione del 118 nel poliambulatorio di Bazzano-Paganica?
Non basta l’incapacità mostrata nella gestione dell’attacco hacker, con i dati di personali di migliaia di cittadini resi pubblici sul web e con il collasso delle prestazioni, col rischio di richieste di risarcimento per migliaia e migliaia di euro e con lo spettro di una multa milionaria dall’autorità garante della privacy?
Si è raggiunto un punto di non ritorno.
Non si può assistere in silenzio al dissesto della sanità pubblica sul nostro territorio. E’ tempo di mobilitarsi con ancora più forza. Il Partito democratico farà la sua parte.