“Sul potenziamento dell’offerta sanitaria in provincia di Teramo siamo ancora fermi allo studio di fattibilità. Questo è quanto emerso oggi dall’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì, alla quale, con una interpellanza, avevo chiesto di sapere, come l’attuale governo regionale intende potenziare, nel suo complesso, l’intera offerta dell’edilizia sanitaria a Teramo ed in provincia”, dichiara il consigliere e vicecapogruppo regionale del Pd, Dino Pepe.
“L’unico fatto nuovo emerso – prosegue Pepe – è che la Giunta intende realizzare, a Teramo, un nuovo ospedale e non recuperare l’esistente, per il resto si è trattato di riscontri parziali poiché nulla è stato detto circa i quesiti che nel merito avevo posto sui contenuti dell’offerta sanitaria per l’intera provincia e, nello specifico di Teramo, se ci sarà un ospedale di II° livello e, quale è il cronoprogramma del processo di realizzazione del nuovo nosocomio”.
“Al netto della comunicazione circa l’intenzione di costruire una nuova struttura nulla è stato detto su come si intende recuperare quella esistente e soprattutto con quali fondi propri la regione intende incrementare le risorse statati stanziate e già disponibili” spiega vicecapogruppo Regionale del Partito Democratico.
“E’ noto infatti che, per effetto di legge (art.20 L.67/88) le ulteriori disponibilità derivanti dal programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria sono disponibili solo dopo il reale utilizzo di quelle già concesse”. “Ancora una volta – conclude Pepe – devo riscontare la lentezza e l’approssimazione con cui la Giunta Marsilio si occupa in termini risolutivi, delle problematiche del nostro territorio. A confermare questo ci ha pensato oggi l’assessore Verì che ha attestato come, l’iter legato all’ospedale di Teramo, è ripartito solo dopo le mie sollecitazioni, infatti, il dipartimento sanità della regione solo il 14 maggio scorso ha chiesto alla Asl di Teramo di provvedere alla redazione dello studio di fattibilità del nuovo ospedale, da trasmettere al ministero della sanità, dopo 12 mesi dalla sottoscrizione della convezione”.