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Perché i pazienti in terapia intensiva muoiono di Covid?

Spiegato il meccanismo responsabile dell'elevata mortalità dei pazienti contagiati, ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva. "Studi come questo sono una ragione di orgoglio per la comunità italiana. Capita la condizione, la diagnosi precoce può portare ad un calo della mortalità del 50%".

“È da accogliere con grande soddisfazione la notizia relativa allo studio coordinato dal Professor Marco Ranieri del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dal Professor Franco Locatelli presidente del CSS e da tutte le istituzioni che hanno partecipato, che descrive il meccanismo responsabile della elevata mortalità in Terapia Intensiva dei pazienti con Covid-19”. Così si legge sul portale del Ministro della Salute.

Lo afferma in una nota la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa. Secondo questo studio, due semplici esami identificano questa condizione la cui diagnosi precoce, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50%.

“Si tratta di risultati che andranno certamente a ripercuotersi in maniera positiva nel campo delle cure attualmente disponibili sia in quello dei prossimi studi che saranno realizzati su nuovi interventi terapeutici per i pazienti affetti da coronavirus. Studi come questo rappresentano una ragione di orgoglio della sanità italiana. Per questa ragione esprimo convintamente il mio personale apprezzamento e quello del ministero a quanti ci hanno fatto fare un passo in avanti nella gestione della gravissima patologia virale”, conclude Zampa.

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