Alle 20.22 il vescovo ausiliare dell’Aquila Antonio D’Angelo e il sindaco Pierluigi Biondi hanno chiuso la Porta Santa.
Da qui, spento il tripode, è partito il corteo di rientro della Bolla del Perdono, con il gonfalone della città dell’Aquila, i rappresentanti della Municipalità e i gruppi storici che accompagneranno il sindaco, le Dame della Bolla e della Croce (Kawsar Abulfazil e Adriana Carolina Pinate) e il Giovin Signore (Shiong Fu) dalla basilica di Collemaggio fino alla sede comunale di Palazzo Fibbioni, passando per viale Collemaggio, corso Federico II, parte alta di piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele.
A palazzo Fibbioni il saluto del sindaco e dei figuranti principali. La liturgia finale, concelebrata con il vescovo emerito Giuseppe Molinari, è stata animata dal coro Città dell’Aquila, composto da ben otto corali della città: coro della Diocesi, corale Gran Sasso, corale 99, Schola Cantorum San Sisto, coro della Portella, corale L’Aquila e coro Cai, coro del conservatorio Casella.
Il primo cittadino ha ribadito l’eccezionalità della visita di Papa Francesco, così come la possibilità di lucrare l’indulgenza nell’arco di un anno. Al termine della funzione liturgica è stato infatti spiegato che l’indulgenza, infatti, non termina questa sera, come previsto dalla Bolla “Inter sanctorum solemnia” di Papa Celestino V, ma si potrà conseguire fino alla Perdonanza del 2023 per speciale concessione del Pontefice.