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Perdonanza, Tozzi: “Ai giovani dico: continuate a sognare”

Le parole del cantautore: "So di essere stato un privilegiato, la mia carriera è stata lunga e la mia musica si è allargata anche a generazioni che non avrei mai immaginato di avere fra il pubblico".

Il discorso del cantautore Umberto Tozzi ieri, sul palco della Perdonanza dell’Aquila.

“Dopo due luoghi meravigliosi e iconici come le terme di Caracalla, andremo ovunque. Un tour mondiale di questo tipo è faticoso ma salire sul palco è una grande gioia. Penso tanto a come sarà l’ultimo concerto. So di essere stato un privilegiato, la mia carriera è stata lunga e la mia musica si è allargata anche a generazioni che non avrei mai immaginato di avere fra il pubblico. Immaginare che tutto questo finisca lo so, fa effetto ma c’è un momento per tutto. Ho energia per incontrare il pubblico che mi ha seguito sino ad ora ed è una grande gioia. Dopo? Spero possano succedere delle cose importanti a livello di impegno mentale, cui magari prima non avevo pensato. Sicuramente alla fine mi scatterà la lacrima”.

“Per ora sono previste date in quattro continenti, ma potrebbero diventare quattro o anche cinque. Non abbiamo con il tour una data di scadenza, ad ora sono in programma quasi 60 concerti tra l’Italia e l’estero”.

“Ho passato due anni difficili per motivi di salute e ho avuto paura di non poter più salire sul palco. Ma ora ho superato questo periodo e sono tornato. Ho pensato di realizzare più di un sogno con questo tour. Prima di tutto fare dei concerti con una big orchestra, composta da 21 elementi. Questo per far sì che la mia musica, che io ritengo sinfonica, acquisti valore nei live. Io quando vado sul palco voglio divertirmi e la presenza dell’orchestra mi farà divertire ancora di più e questo mi darà per ogni canzone un’emozione diversa. Siccome è un tour mondiale che ora tocca quattro continenti, e mi auguro di toccarne 4 o 5, questo farà sì che non avrà una data di scadenza e non so quando finirò”.
“In questo tour suoneremo nei posti più belli del mondo. Quando si parla di palcoscenico si fanno migliaia di chilometri, l’energia viene automatica”.

“Dopo 8/9 anni realizzo una produzione di canzoni inedite che uscirà il prossimo autunno e in questo tour finalmente potrò suonare degli inediti di questa nuova produzione”.

SICURO CHE NON CAMBIERAI IDEA SU QUESTO ULTIMO TOUR? “Questo è il mio programma e il mio progetto. Io sono grato al mio pubblico che mi segue in tutto il mondo e sono felice di andarli a ritrovare tutti”

LA SCELTA DI PARIGI PER L’ANNUNCIO DEL TOUR D’ADDIO: “Nel 1982 ero a Parigi quando mi dissero che, appena tornato in Italia avrei vinto un premio molto importante, che era il Golden Globe, perché avevo venduto in 5 anni di carriera 27milioni di copie nel mondo”.

COSA TI HA PORTATO A QUESTA DECISIONE DELL’ULTIMO TOUR? “E’ da molto tempo che ci penso, ho passato 2 anni difficili e la paura di non poter più salire sul palco è stata una delle cose più gravi che ho vissuto in quel periodo. Fortunatamente, ho superato questo momento e sono contento di essere riuscito a salire nuovamente sul palco, lì è nata in me l’idea di concretizzare questo ultimo tour”.

LA MALATTIA
“La malattia mi ha fatto riscoprire una persona migliore. Non lo so perché succeda, ma è qualcosa di meraviglioso, non bisogna perdere mai la speranza di migliorare”.

COSA DIREBBE AI GIOVANI CANTANTI CHE DEVONO GESTIRE IL SUCCESSO CHE SPESSO ARRIVA VELOCEMENTE? “Oggi la situazione dell’industria discografica è molto più pressante degli anni in cui ho cominciato, perché ci sono esigenze di mercato diverse, ma i ragazzi di oggi sono molto più preparati, vanno in televisione, sanno parlare. Noi non avevamo ancora quel modo di essere così sicuri di noi stessi: loro salgono dalla strada a Sanremo con una disinvoltura che io non avevo. Il mio consiglio è quello di continuare a sognare per superare gli ostacoli della vita. Chi fa musica ha la fortuna di poter vivere un po’ più sollevato dal pianeta terra e, strada facendo, si incontrano delle persone che ti aiutano. Io dovrei ringraziare tutte le persone che hanno collaborato con me per esempio. Uno è Giancarlo Bigazzi, che è stata la svolta nella mia carriera, mio maestro e produttore per 17 anni. Abbiamo fatto delle cose meravigliose insieme”.

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