Un lavoro complesso, durato circa un anno, ma necessario per riformare realmente la complessa e articolata macchina regionale. Si è concluso ieri, con l’approvazione in Giunta delle ultime delibere necessarie, il percorso di riorganizzazione della struttura della giunta regionale.
La priorità è far partire i concorsi per dirigenti, necessità impellente per il buon funzionamento della macchina regionale soprattutto, in relazione ai tanti posti vacanti in Dipartimenti cruciali quali, ad esempio, Sanità e Agricoltura.
La Giunta, per garantire un efficace ricambio generazionale, ha già varato nello scorso dicembre un poderoso piano per le assunzioni (oltre 200 le nuove immissioni) e si appresta ad avviare le procedure necessarie compatibilmente con la situazione emergenziale in atto. Da oggi, conclusa la riorganizzazione, vengono pubblicati gli avvisi per il conferimento degli incarichi dirigenziali. Gli incarichi da conferire a dirigenti esterni e interni, con procedure pubbliche e valutazioni di curriculum, sono circa cinquanta.
Del resto, dal 2015 in poi vi è stato un accrescimento dei compiti e delle funzioni delle Regioni, anche a seguito del trasferimento di competenze dalle Province; ciò nonostante le strutture dirigenziali sono state ridotte da novantaquattro a ottantadue: uno snellimento significativo (circa il 13%) per eliminare dispersioni.
“Le strutture regionali – ha commentato l’assessore al personale Guido Quintino Liris – saranno impegnate nei prossimi anni a fornire risposte chiare e concrete al territorio. Bisogna anche fronteggiare le conseguenze sanitarie, sociali e economiche prodotte dal Covid e per farlo occorrono processi più rapidi e strutture più snelle”.
L’operazione ha consentito un taglio dei costi pari a un milione e 300mila euro rispetto allo scorso anno. La riduzione delle posizioni dirigenziali in settori scoperti non gestiti e la rivisitazione dei parametri del CCNL della dirigenza, hanno permesso, dal 2020, un taglio strutturale del fondo che finanzia la retribuzione di posizione dei dirigenti, da 5milioni e 600mila euro a 4milioni e 300mila euro.
Dopo dieci anni di regime provvisorio, la Giunta ha introdotto ieri i criteri per la parametrazione e valutazione dei contenuti della funzione dirigenziale basandosi su parametri oggettivi e predeterminati; nei prossimi novanta giorni, saranno valutate tutte le posizioni dirigenziali, comprese quelle dei Direttori, e saranno definite le retribuzioni, tenendo conto dei parametri nazionali.
In tutte le altre Regioni, la retribuzione di posizione dei direttori è più elevata della retribuzione di posizione dirigenziale di una percentuale che varia da un minimo del 52% a un massimo del 126%. La Giunta ha stabilito ieri che, in Abruzzo, occorre attenersi al più basso dei valori e ha quindi deliberato il parametro del 50%, elevabile al 55% nel caso di particolare complessità del Dipartimento.
Sono stati approvati anche i criteri per la rotazione del personale dirigenziale. E’ stata stabilita, in conformità alle indicazioni dell’ANAC, la durata massima degli incarichi dirigenziali e sono state dettate le regole per prevenire ed eventualmente fronteggiare episodi di mala gestione.