Spesso le parole fanno paura, e il concetto di Bosco Urbano in questa città pare essere paventato, in quanto spesso abbiamo sentito esponenti di questa amministrazione disprezzare il concetto del Bosco, descrivendolo fino a oscuro e pericoloso, affermando che non sia quella la strada per Pescara.
Eppure nello studio del Life A-green Net, che sarà base per il Piano del Verde di Pescara, come da Legge 10 del 2013, scopriamo che si indica come strategico, proprio come da tempo le Associazioni richiedono, un Bosco Urbano, e indovinate dove? Proprio nell’area di Risulta.
Eppure l’area di Risulta non avrà per la sua gran parte della superficie un bosco urbano, come previsto, dato che tra silos, palazzo della Regione e altre cose, come piazze e 1000 mq di superfici commerciali, la superficie dedicata a parco (e non bosco urbano) nella più rosea delle ipotesi sarà meno della metà.
Perché fare finta di non essere a conoscenza della indicazione strategica descritta nello studio, insistendo a inserire la sede regionale in pieno centro?
Eppure tale studio è in possesso sia del Comune che della Regione, che tra l’altro è capofila del progetto Life.
La cosa interessante di questo attento studio, basato sulle più attuali conoscenze scientifiche, è che prevede una serie di interventi di programmazione dal 2030 al 2050: finalmente una visione lungimirante che dovrebbe essere utilizzata come base prima di intraprendere trasformazioni cittadine.
Perché non adottare immediatamente questa programmazione?
E’ lecito fare interventi in controtendenza rispetto a quanto auspicato per la vivibilità della città?
Lo studio per Pescara, effettuato all’interno di un programma europeo, il Life, con Università qualificate, ha lo scopo di cercare di dare indirizzi di intervento per la mitigazione dei cambiamenti climatici, nel nostro caso per mitigare l’isola di calore, che sta diventando una emergenza sanitaria, ogni anno sempre più. Pescara è una delle città più colpite e statisticamente soffre del maggior aumento di morti premature per il calore estivo, circa il 10% .
Abbiamo la causa, abbiamo anche proposte di soluzioni che mitigherebbero tale tendenza.
Nella planimetria allegata, chiamata Visione Strategica, sinteticamente si ha la descrizione di come dovrebbe trasformarsi la città, con le sue connessioni verdi, viali alberati veri, decementificazioni.
Queste amministrazioni, comunale e regionale, devono fermarsi, e avviare interventi coerenti con i dati che si hanno e con le indicazioni che provengono da più parti.
Non si può amministrare contro l’interesse pubblico attraverso scelte miopi dettate da accordi puramente politici che procureranno danni permanenti verso i cittadini.
Regione e Comune non possono allearsi contro la vivibilità della Città, contro i cittadini. Il loro mandato è il contrario.
E fermarsi nelle decisioni sbagliate è doveroso, invece che agire in modo errato e contrario al bene a alla salute di tutte e tutti.
Simona Barba
Consigliera Comunale AVS-Radici in Comune
Comunicato stampa